Una mozione del Capogruppo Grezzi (Popolo della Libertà) ha permesso di cambiare ancora una volta le regole previste in corso d'opera.
In buona sostanza il Consiglio Comunale aveva votato ad aprile una mozione che prevedeva la discussione dei 1600 emendamenti, seguendo la sequenza del piano (singoli poli, ambiti etc.) e secondo l'ordine cronologico di presentazione fatta
Di conseguenza si prevedeva che i 3 macro emendamenti presentati dalla maggioranza fossero poi "spacchettati" e quindi discussi anch'essi per singole parti.
L'aver chiesto e ottenuto di votare (e poi votato) l'emendamento Ghezzi, aveva l'obiettivo di cancellare centinaia di emendamenti presentati dalla minoranza.
Questo è avvenuto in assoluto spregio di quanto deciso dall'aula e dei diritti delle minoranze che avevano presentato prima i propri emendamenti.
Il voto del macroemendamento riaccorpato (Cascinazza compresa...) è avvenuto a tempo scaduto (dopo le 12.30) perché il Consiglio non era stato convocato ad oltranza, in una bolgia assoluta e senza nemmeno che fosse presentato.
La posta in gioco è evidente: portare a casa a tutti i costi l'adozione e l'approvazione del piano prima delle elezioni per pagare la "cambiale del cemento" e bloccare e tagliare l'esame degli emendamenti dell'opposizione in spregio a qualsiasi regolamento dei lavori previsto e deciso dall'aula.
I maggiori protagonisti della serata e dei colpi di mano sono stati indubbiamente il Presidente Inga asservito alla maggioranza e non più (da tempo) Presidente di garanzia anche delle minoranze e Giuliano Ghezzi (Forza Italia) il vero regista politico dell'operazione studiata a tavolino e servita a freddo.
Il Gruppo del Pd e le minoranze (compreso Forza Lombarda e FLI) hanno tentato in ogni modo di contrastare questo scempio democratico: presentando mozioni a raffica (bocciate sempre per un solo voto), preannunciando che dal prossimo Consiglio si ritornerà al vecchio regolamento nella parte preliminare (da 5 min a 15 per intervento) e prevedendo azioni di mobilitazioni in città.
Al termine dei lavori, le minoranze nella notte hanno occupato l'aula consigliare, per rendere simbolico l'importanza di un luogo della democrazia monzese così ancora una volta violato nella sua funzione e nei suoi diritti.
E' stata convocata una conferenza stampa notturna per rendere subito informati i cittadini di quanto sta accadendo.
Il Partito democratico di Monza, non farà mancare il suo appoggio alla battaglia in atto del Gruppo consigliare e si farà carico di informare e mobilitare il partito e la cittadinanza.
Report