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wagner-protestaUn'altra media azienda della Brianza in difficoltà, e ancora una volta sono i lavoratori a pagarne le conseguenze. Si tratta stavolta della Wagner Colora di Burago, azienda tedesca che produce sistemi di verniciature industriali.

Con la motivazione della perdita del fatturato nel 2009 (ma nel 2010 le cose sono migliorate, secondo i dipendenti) l'azienda intende "ristrutturarsi" diminuendo il proprio personale.

 

Così sono partire 25 lettere di licenziamento, che riguardano lavoratori di Burago e di Gessate. E ne sono previste altre 12. Per contro le organizzazioni sindacali hanno chiesto la concessione della cassa integrazione in deroga, per dare ai lavoratori interessati il tempo di trovare un lavoro alternativo; il Ministero del Lavoro sarebbe disponibile ma l'azienda non vuole accettare. L'azienda pretende l'accettazione del licenziamento prima di concedere un anno di cassa in deroga.

E' cominciato così il presidio dei lavoratori della Wagner Colora di Burago. I dipendenti vogliono che gli sia concesso almeno un anno di cassa integrazione a rotazione e senza firmare una lettera di licenziamento. E sono pronti a continuare ad oltranza nel presidio. I destinatari delle lettere sono persone che lavorano in azienda da anni (da un minimo di 8 ad un massimo di 21): sono troppo giovani per la pensione e abbastanza vecchi per il mercato del lavoro. «Per noi è fondamentale ottenere gli ammortizzatori sociali per un periodo il più lungo possibile per dare la possibilità a chi verrà licenziato di trovarsi un altro impiego. E' deplorevole che l'azienda non accetti queste condizioni», afferma infatti il rappresentante Rsu dell'azienda.
Deplorevole e incomprensibile, secondo i sindacati. Dopo la battuta d'arresto del 2009, nel 2010 le commesse sono tornate a salire, e allora dietro le scelte manageriali si nasconde qualche altra motivazione, ad esempio quelle di un trasferimento in Svizzera dell'azienda.
Intanto il gruppo PD alla provincia sollecita il presidente Allevi a premere sull'azienda perché torni asl tavolo delle trattative.

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