E' un vita tutta spesa tra la politicae la televisione, quella di Paolo Romani, l'attuale viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni che, salvosorprese dell'ultima ora, da domani salira' un altro gradino perdiventare ministro, 150 giorni dopo le dimissioni di Claudio Scajola.
Nato a Milano il 18 settembre 1947, sposato con tre figli, ilviceministro Romani e' deputato e assessore del Comune di Monza con delega all'Expo 2015, ma non nasce come uomo politico. Il primo amore e' invece la tv, settore del quale si e' comunque occupato a lungo anche nei vari incarichi assunti in questianni, e che secondo alcuni gli ha finora precluso le porte divia Veneto proprio per un'eccessiva affinita' con gli interessi televisivi del presidente del Consiglio.
Dal 1986 al 1990 e' amministratore delegato di Telelombardia. La prima esperienza di governo risale al 2005, quando e' nominato sottosegretario alle Comunicazioni, incarico che torna ad assumere in questo governo Berlusconi, prima di essere promosso viceministro nel maggio dell'anno scorso.
A Monza entra nel 2007 nella Giunta Mariani come Assessore all'Urbanistica. Con un "mandato" preciso: predisporre una pesante variante al Pgt della precedente Giunta Faglia con l'obiettivo di accontentare gli interessi più a lui vicini (Cascinazza) e gli appetiti dei grandi costruttori edilizi.
Riesce da predisporre la variante comparendo in aula 3 volte, lascia la delega all'attuale Assessore Clerici per completare il "lavoro". Ma per non farsi mancare nulla assume una "delega fantasma" quella all'Expo. Fantasma come la sua presenza in questi treni anni di "ombra lunga" sulla vita di Forza Italia e della nostra città.
Finalmente promosso a Ministro allo Sviluppo, mantiene una sua coerenza:non si occupa delle cose delle quali ha competenza professionale ma continuerà ad occuparsi, come in passato a Monza, oggi a Roma degli interessi del suo padrone. Non ne sentiremo la mancanza di una persona che è sempre mancata ai suoi doveri istituzionali
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