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bucoDopo una maratona durata tre sedute consecutive, la maggioranza di destra ha deciso di "cartolarizzare" tutte le aree più importanti di proprietà del Comune di Monza. In pratica è stata avviata una spregiudicata operazione di "finanza creativa" che ha uno scopo ben preciso: tappare il buco di bilancio che la stessa Giunta Mariani ha prodotto in soli tre anni.

Attraverso una società fittizia creata ad hoc il Comune si procura unasomma di circa 36 milioni di Euro, indebitandosi con le banche eipotecando le aree pubbliche.

Cercherà poi di collocare sul mercato immobiliare quelle aree e per renderle più appetibili le valorizzerà attraverso una variante urbanistica: i terreni agricoli diventeranno così residenziali, facendone lievitare di loro valore fino a dieci volte quello attuale. Non importa se con questa operazione si infierisce su un territorio già densamente urbanizzato. Il Comune indica agli speculatori immobiliari, qual è la strada maestra che intende perseguire.
Ma non è detto che l'operazione riesca, soprattutto in tempi di crisi del mercato come quella che stiamo attraversando. Fin tanto che la società fittizia non incasserà i proventi derivanti dalla vendita, il Comune dovrà pagare gli interessi sul debito, senza nemmeno aver avuto la possibilità di negoziare i tassi più vantaggiosi.
Come se non bastasse, oltre ai terreni agricoli, nella delibera è stata inserita anche la cessione dell'area ex Fossati e Lamperti e il deposito degli autobus della TPM di via Borgazzi. Aree strategiche per tutta la città, a ridosso del quartiere di San Rocco, da recuperare e risanare. In particolare la ex Fossati e Lamperti era stata individuata per avviare un'operazione di rilancio produttivo e per costruire abitazioni a prezzi accessibili per i redditi medio-bassi.
Per cercare di mascherare l'evidente contraddizione (da una parte si cede in pegno l'area alle banche, dall'altra si chiedono finanziamenti allo Stato), in extremis la maggioranza ha accolto un ordine del giorno nel quale la vendita della ex Fossati e Lamperti viene sospesa per sei mesi.
Nel corso del dibattito in aula è risultato chiaro che la scusa del patto di Stabilità voluto dal Governo Berlusconi non regge: tutti hanno capito che gli effetti nefasti del Decreto Tremonti semmai si vedranno a cominciare dal prossimo Bilancio 2011.
L'operazione varata da Pdl e Lega perciò è funzionale solo ed esclusivamente a fare cassa, a cercare di arginare il fabbisogno di una spesa che è ormai senza controllo, a far tornare i conti di un Bilancio che altrimenti chiuderebbe in rosso a causa delle scelte sbagliate. E' paradossale che oggi si decida di ipotecare i beni comunali, quando non più tardi di un anno fa questa stessa Giunta si è resa protagonista di un acquisto a dir poco incauto come quello dell'ex sede Inam di Via Reginaldo Giuliani. Sei milioni di euro per entrare in possesso di un palazzotto fatiscente e per il quale ne occorreranno almeno altrettanti per renderlo agibile. Per che cosa? Uffici comunali, come se questa fosse la priorità del Comune di Monza!
Nemmeno la proposta che il nostro Gruppo ha avanzato di ricollocare sul mercato quell'immobile è stata accolta: piuttosto che ammettere il loro errore, Sindaco e Assessori hanno preferito tacere e continuare sulla strada che sta portando al collasso finanziario il Comune di Monza.
Il nostro Gruppo ha partecipato attivamente alla discussione in aula e presentato una serie di emendamenti correttivi, quasi tutti inesorabilmente bocciati da una maggioranza blindata che, pur consapevole dell'azzardo, tra mugugni e distinguo, alla fine non ha saputo dire no all'ennesima svendita orchestrata da una Giunta capace solo di fare danni.
Per questa ragione il Gruppo del Pd ha espresso un voto contrario e ha preso le distanze nei confronti di un atto amministrativo che avrà pesanti ripercussioni per la città intera. Qui trovate le ragioni del nostro dissenso.

Fonte: Blog del Gruppo Consiliare del PD di Monza

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