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Venerdì 17 novembre la segreteria cittadina del Partito Democratico di Monza ha tenuto una conferenza stampa per fare luce ed esporre la propria posizione in merito alla notizia, apparsa sulla stampa locale, di un’ipotetica apertura di un centro di accoglienza in Via Monte Oliveto. 

Il nostro Segretario Cittadino Valerio Imperatori ha sottolineato che si tratta di un evento ancora ipotetico. Il bando di gara della prefettura è ancora in corso e nulla è stato deciso. Maggiori dettagli verranno forniti dalla prefettura tra qualche giorno. Giunta e Comune non hanno tuttavia voce in capitolo, in quanto tale bando è gestito dalla prefettura e l’utilizzo dello stabile sarebbe regolato da un rapporto privato tra il proprietario e la cooperativa assegnataria del bando.

Il Partito Democratico di Monza comprende la preoccupazione dei cittadini che vivono in prossimità di via Monte Oliveto per la costruzione di un centro di accoglienza che, dalle informazioni pervenute dalle testate giornalistiche, potrebbe ospitare fino a 100 persone in uno spazio di 450 metri quadri. E ribadisce il suo essere favorevole da sempre a un approccio di accoglienza diffusa, antitetico a simili aggregazioni. 

Simili aggregazioni di richiedenti protezione internazionale sono purtroppo favorite dai provvedimenti nazionali emessi dal centro-destra, a partire dai decreti Salvini. Queste leggi hanno infatti stabilito che il rimborso giornaliero previsto per ogni persona richiedente asilo sia di 26-27 euro per l'accoglienza in unità abitative, 28-29 euro per aggregazioni fino a 50 posti e 30-31 euro per aggregazioni fino a 100 posti. Cifre che vanno a creare un evidente incentivo ad aggregazioni di grandi proporzioni. È inoltre importante sottolineare come queste disposizioni abbiano reso più difficile il processo di integrazione escludendo dalle prestazioni riconosciute agli operatori dell'accoglienza i servizi psicologici e i corsi di italiano.

Al consigliere di opposizione ed ex-Sindaco Dario Allevi, che si dichiara preoccupato riguardo all’istituzione di un centro di accoglienza in Via Monte Oliveto e favorevole invece a un’accoglienza diffusa, il Partito Democratico di Monza risponde: se davvero è a favore dell’accoglienza diffusa, si rivolga allora ai vertici nazionali del suo partito, e chieda loro perché il governo da loro presieduto abbia introdotto queste misure che incentivano invece solo grandi aggregazioni come quella della quale si dice preoccupato.

Il nostro segretario ha infine sottolineato come in questi anni il comune di Monza ha gestito senza clamore ma in modo efficace l'arrivo dei minori non accompagnati che per legge sono assegnati come responsabilità direttamente ai comuni.

Alla conferenza stampa era presente anche Maurizio Montanari, responsabile del gruppo tematico cittadino su accoglienza e integrazione, che ha sottolineato che la destra ha da sempre impostato il tema dell'immigrazione come un problema securitario di ordine pubblico, trascurando completamente l'aspetto dell'integrazione delle persone nel nostro tessuto sociale. Confondendo volutamente da sempre i richiedenti protezione internazionale con le persone di origine straniera che vivono ormai stabilmente nelle nostre città e si sono perfettamente integrate.

Le statistiche del 2022 dicono che a Monza, a fronte di 122.000 abitanti, risiedono circa 15.000 stranieri, pari al 12,6% della popolazione. Questa realtà richiede di essere gestita con politiche di integrazione adeguate. Montanari ha accennato alla possibilità di valutare con attenzione il cosiddetto modello Riace, che consiste nel favorire l'accoglienza e l'integrazione dei richiedenti protezione internazionale in territori esterni e in via di spopolamento, nei quali l’arrivo di numeri anche abbastanza grandi di questi nuovi abitanti non porrebbe gli stessi problemi che invece rischiano di crearsi in ambienti urbani e già densamente popolati. 

In conclusione il segretario cittadino ha ribadito che Monza è una città aperta e solidale, nella quale però è essenziale favorire il modello dell’accoglienza diffusa, e non fatta di grandi aggregazioni, con adeguate politiche di integrazione.

Ed è per questo che, di fronte a questa situazione, il Partito Democratico di Monza, assieme alla Giunta, si impegnerà per favorire e incentivare – nei limiti delle proprie possibilità – il coinvolgimento di enti del terzo settore, del volontariato e delle istituzioni religiose perché affianchino e supportino un’adeguata accoglienza e integrazione di queste persone che potrebbero essere assegnate al nuovo centro stabilito dalla prefettura.

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