Ci siamo dimenticati dei giovani, negli anni passati. E ce ne siamo dimenticati ancor di più in questi mesi di pandemia, tanto che proprio i giovani – lo discuto miei studi recenti, che Arianna Sala ha ripreso su Prima Monza Giornale di Monza di oggi – sono i più colpiti in tempi di Covid: portano segni evidenti, cicatrici, che si misurano in termini di salute mentale, benessere soggettivo, qualità del sonno.
Eppure, in una cornice di desolanti politiche giovanili, continuiamo a colpevolizzare i giovani, confinarli in casa, pensare e agire per conto loro. Quando, invece, arriveremo a coinvolgerli, ascoltarli, farli vivere e magari permettere loro di ribaltare il mondo che gli stiamo consegnando?
E a Monza nei prossimi 5 anni cosa vogliamo fare?
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