Si discute giovedì 28 ottobre la revoca del presidente del consiglio comunale di Monza, Filippo Carati. Lo chiedono le minoranze, quasi al completo. Lo chiede la buona politica di un consiglio comunale che rischia di vedere concludere il proprio mandato a distanza, con un evidente vantaggio per la maggioranza.
Già, perché Filippo Carati, leghista, nonostante le numerose richieste per tornare in aula, in presenza, evita di attivarsi in modo adeguato per consentire il ritorno in piazza Trento e Trieste dell’assemblea che dall’inizio della pandemia si riunisce da remoto.
Che la gestione del consesso fosse sbilanciata, era cosa nota. La tolleranza con cui permette agli interventi della maggioranza di sforare i tempi e, al contrario, la rigidità applicata agli interventi della minoranza è da tempo un argomento tutt'altro che secondario alla vita politica della città.
“Giovedì 28 Ottobre – commenta Egidio Riva, capogruppo del Partito Democratico – si discute la revoca del presidente del consiglio comunale. Le ragioni che ci hanno portato a presentare questa richiesta sono presto dette: oltre a non aver saputo gestire i lavori d’aula in modo imparziale, il presidente Carati non ha ancora garantito il ritorno in presenza delle sedute dei consigli comunali. Tutta Italia è ormai tornata alla normalità. Solo a Monza è tutto fermo, anche i lavori del consiglio comunale
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