Le donne per il governo delle regioni.
La parità tra uomini e donne nelle istituzioni e nella vita economica e sociale del paese è l'obiettivo che vogliamo raggiungere.Il primo problema da affrontare è quello del perché non solo siamo agli ultimi posti in Europa per numero di occupate ma il lavoro delle donne è diventato, con la crisi, ancora più instabile e precario.
Il governo nega la crisi e non propone nulla per incentivare il lavoro femminile e per migliorare i servizi pubblici: asili, scuole,assistenza agli anziani, ai disabili. Tutto si scarica sulle famiglie.
Le regioni amministrate dal centro sinistra hanno fatto molto e molto possono ancora fare i nostri candidati e le nostre candidate.
In primo luogo, per l'inserimento lavorativo
delle giovani donne e per la tutela delle lavoratrici atipiche di quelle precocemente espulse dal mercato del lavoro.
Vogliamo sostenere le imprese femminili e l'accesso al credito, attraverso banche dati dei saperi e delle competenze delle donne è possibile aiutare le carriere femminili; vogliamo aiutare la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, e le aziende che adottano tempi, orari e organizzazione del lavoro “familyfriendly”.
Ci impegniamo a incrementare la rete degli asili nido e dei servizi per l'infanzia, secondo gli obiettivi che la UE ci assegna, a rilanciare le politiche di prevenzione e la medicina territoriale, a partire dai consultori; vogliamo attuare piani concreti e stanziare risorse contro la violenza sulle donne.
Dedicheremo risorse umane ed economiche alla costruzione dei percorsi di cittadinanza e lavoro per le donne immigrate.
Investiremo di più nella partecipazione delle donne alla vita pubblica e delle istituzioni, con l'obiettivo di aumentare il numero delle elette nelle prossime elezioni, di comporre giunte paritarie, di designare sempre più donne negli enti e organismi di competenza regionale.
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