Cari/e lettori/trici, con le successive righe apriamo la stagione della “discussione pubblica” del Partito Democratico di Monza, cercando di introdurre sia benpensanti che malpensanti in una tematica molto attuale ed effervescente, come la situazione “AMBIENTALE”.
In data, 20 Novembre 2020, tramite piattaforma multimediale si è tenuta la videoconferenza relativa alla situazione della
“Lombarda Petroli” di Villasanta, che ormai appare come un ecomostro caduto nel dimenticatoio dei differenti consigli comunali. Le principali controparti relatrici dell’incontro sono state due: da un lato troviamo la fazione apartitica dei “Fridays for Future”, i quali avevano la figura principale nel sig. Francesco Vecchi,l’altro lato è stato rappresentato dal sig. Marco Fraceti, direttore presso l’Osservatorio Antimafia di Monza e della Brianza “Peppino Impastato”. La videoconferenza verteva sull’argomento spinoso e contorto del disastro ambientale-economico-sociale causato sul territorio brianzolo dall’ex raffineria , la quale tutt’ora è situata nella zona limitrofa tra i comuni di Villasanta e Monza.
Ripercorrendo brevemente la storia dell’accaduto: nella notte tra il 22 e il 23 Febbraio del 2010 avvenne nell’area della suddetta azienda un fatto gravissimo, sette cisterne vennero manomesse e il contenuto, pari a 2,4 tonnellate di idrocarburi (gasolio e oli combustibili), sversato nel fiume Lambro, creando un forte impatto sull’ambiente brianzolo e non solo, dato che la fuoriuscita raggiunse il fiume Po, addirittura minacciando di finire nel Mar Adriatico. L’area appartenente alla Lombarda Petroli, azienda sotto l’amministrazione della famiglia Tagliabue, possedeva un’estensione pari a circa 30 ettari (o 300.000 metri quadri), ricoprendo complessivamente quasi un terzo della superficie territoriale villasantese. Per questo motivo, l’estensione territoriale la rende una questione rilevante sia a livello comunale sia a livello provinciale. Nel 2004, i proprietari dello stabilimento firmarono con l’amministrazione comunale di Villasanta un accordo, il quale sanciva la dismissione dell’impianto. Successivamente, nel biennio 2007-2008, i proprietari presero la decisione di vendere l’area , trovando nella figura della famiglia Addamiano possibili acquirenti. La nuova famiglia diventò un soggetto di estrema importanza nella vicenda, poiché acquistando l’ex area industriale avrebbero dovuto far sorgere sopra tale area: “Eco-city Villasanta”, il progetto multifunzionale più grande della Brianza. Tale proposta fu direttamente approvata dal consiglio comunale in data 15 Aprile 2009. Ma, in cosa consiste il progetto? Eco City prevedeva una avveneristica zona industriale a basso impatto ambientale, dalle macerie di una vecchia raffineria sarebbero dovute sorgere: case, uffici, attività commerciali e terziarie, ma soprattutto un parco di circa 80 mila metri quadrati, ossia un nuovo “polmone verde” in mezzo a tonnellate di cemento. Date tali premesse circostanziali, la vendita dell’area da parte della famiglia Tagliabue alla società immobiliare degli Addamiano procedette a ritmo spedito, finché dalla seconda parte non giunse un’istanza di insolvenza per i pagamenti dei terreni. Infatti, la famiglia Addamiano per ottenere lo sblocco totale dell’area avrebbero dovuto versare nelle casse della famiglia Tagliabue una somma corrispettiva a 20 milioni di euro, trovando difficoltà nel reperimento di tale cifra la trattativa subì una brusca battuta d’arresto, tantoché parte dei territori già acquisiti dalla nuova famiglia tornarono in mano alla precedente proprietà. Oggigiorno la problematica di tale area acquista una duplice valenza, poiché se da un lato i problemi legati alla questione ambientale continuano ad essere presenti fort, dall’altro il consistente problema dell’immobilismo edile ha condotto a costruzioni fatiscenti ferme da anni, senza alcuna possibilità di sviluppo, incidendo suldegrado ambientale, cittadino e sociale.
Il problema principale dell’ex Lombarda Petroli risiede nella situazione di stallo creatasi; l’ex raffineria è ubicata in una posizione assolutamente strategica, ponendosi fra la realtà monzese e villasantese, ma anche per le importanti reti infrastrutturali su cui poggia. In particolare, un binario ferroviario entra direttamente nell’azienda, esso potrebbe essere un elemento portante per incrementare i mezzi di trasporto alternativi, andando a ridurre sostanziosamente l’impatto sull’ambiente. Ma, soprattutto la rivalutazione dell’area potrebbe essere un punto di partenza per migliorare il tessuto cittadino,restituendo agli abitanti una fetta importante di territorio.
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