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Noi ragazzi del Gruppo Giovani del Partito Democratico di Monza, dopo aver riflettuto sulle diverse proposte in queste momento in discussione all’interno del partito riguardo la riforma dei contratti di lavoro, chiediamo al partito di fare proprie le seguenti posizioni:

  • Delle diverse proposte bisogna riuscire a fare una sintesi anche tramite un incontro tra promotori delle diverse strategie, con lo scopo di avere come partito una posizione unica e definita da portare ai cittadini, dimostrando così come il Partito Democratico sia un movimento che ha ben chiaro quale sia la strategia per uscire dall’attuale situazione di giungla contrattuale, che fino ad ora ha creato solo disuguaglianza e precarietà senza fine.

  • A noi piace l’idea di avere una sicurezza e non l’ansia costante sul futuro, con la presenza di un contratto a tempo indeterminato sin da subito o quasi senza ingessare il sistema dei contratti di lavoro, permettendo quindi di licenziare a certe condizioni anche se non previste attualmente dall’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, in particolare se questo licenziamento è utile a garantire la sopravvivenza di un’azienda piuttosto che una lenta agonia e se il licenziamento è debitamente sostenuto da processi di ricollocamento e formazione di cui al punto seguente.

  • Nelle proposta definitiva a nostro avviso non potrà mancare anche tutta quella parte relativa al ricollocamento e alla formazione permanente, in modo da superare l’attuale situazione di agenzie del lavoro pubbliche totalmente inefficienti mentre tutto quanto riguarda il settore del ricollocamento e della formazione viene ufficiosamente appaltato alle agenzie interinali, che perseguono i loro fini aziendali e non il bene pubblico, piuttosto che, riguardo il tema della formazione, affidato a società che a diverso titolo ricevono contributi per fantomatici corsi per disoccupati dalla dubbia efficacia e validità.

Chiediamo che chi si occupa di materie delicate come il ricollocamento e la formazione siano organi che debbano essere necessariamente monitorati costantemente e che non vengano considerati come isole in un mare sperduto, ma bensì si debba favorire un collegamento tra di loro per favorire una reale mobilità territoriale della forza lavoro.

Infine chiediamo che si rendano le aziende tra le principali protagoniste del processo di ricollocamento e formazione, anche dal punto di vista del contributo economico da impegnare ai fini della sua riuscita, in modo da responsabilizzarle rendendole consapevoli di come sia vantaggioso ricollocare una persona anche dal punto di vista dell’azienda stessa, dato che solo colui che ha un’immediata prospettiva di lavoro avrà anche maggiore capacità nell’accettare un ridimensionamento aziendale senza creare ulteriori disagi all’imprenditore.

 

Il Forum Giovani di Monza

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