Cala il sipario sulla cultura a Monza. A fine marzo lo storico cinema Teodolinda non metterà più alcun film in cartellone. Si spegne il proiettore che ha fatto sognare generazioni di monzesi. Così come a luglio si era spento quello del Metropol, altro centro nevralgico culturale della città che fu.
E non se la passano meglio i librai. Gli Artigianelli non esiste più. Almeno un paio di librerie in centro – una per ragazzi e una specializzata nei pressi del Tribunale – hanno chiuso le attività. E apprendiamo che anche la storica biblioteca cittadina ha subito un ridimensionamento della propria offerta.
La cultura chiude. Anche durante le feste. Basta fare un giro in rete per intercettare tutto il malcontento e lo stupore di decine di persone e cittadini che lamentano la chiusura di alcuni luoghi turistici e culturali come la Villa Reale, i Musei, il Serrone, il Duomo e il suo Museo proprio nei giorni di festa, ovvero quando le persone hanno più tempo da dedicare alla fruizione di cultura.
Per il sindaco, comunque, tutto ok. Anzi, secondo Allevi “cresce l'offerta culturale” e “stiamo facendo grandi numeri”.
Ma, del resto, questa amministrazione viene ben descritta da un'immagine: sorrisi smaglianti, taglio del nastro, apertura di un centro commerciale in pompa magna. Proprio lì, dove c'era una volta un cinema.
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