Ci risiamo. Mentre la giunta racconta (ovviamente via social) una Monza inclusiva, sorridente e sicura, sulle questioni reali che interessano la città nella migliore delle ipotesi è tutto fermo oppure sulla via del disastro. Qualche esempio?
Il nuovo appalto rifiuti, i progetti per il recupero dell'ex Isa e per la costruzione delle scuole nuove Citterio e Bellani, la fermata ferroviaria del Monza-Molteno e i lavori per la posa della fibra che, come abbiamo ben documentato, restituiscono una città distrutta e pericolosa. Abbiamo chiesto lumi in consiglio comunale, come facciamo da oltre un anno, e la risposta – a social spenti – è stata lo scherno e l'ironia. Ma sulla pelle di chi?
Il nostro consigliere Marco Pietrobon ha chiesto conto del perché sia stato disatteso un Odg votato da maggioranza e minoranza sul programma per la gestione del nuovo appalto dei rifiuti. L'assessora Sassoli si è appellata al sarcasmo, all'irrisione, guardandosi bene dall'entrare nel merito e scaricando le colpe su terzi, nonostante una gravissima e recente questione di corruttela avvenuta proprio nell'assegnazione del precedente appalto dei rifiuti durante un'amministrazione di centrodestra che nel proprio organico ricalcava alcune figure oggi di nuovo in giunta, come la stessa Sassoli, certo non brillanti nell'esercitare il controllo.
Il capogruppo del Partito Democratico, Egidio Riva, in aula, ha messo in fila le violazioni del regolamento del consiglio comunale di cui è stata protagonista la squadra di Allevi: richieste che da regolamento dovevano essere portate in consiglio entro 30 giorni (gli argomenti: scuole, lavori stradali e commissione di controllo, pari opportunità, legalità e infine la vicenda del comandante dei vigili) e che sono state tutte bellamente disattese dalla giunta.
Ah, però c'è un assessore alla Trasparenza. Talmente trasparente che è come se non ci fosse.
Insomma, benvenuti a Monza: strade rotte, poca sicurezza, zero trasparenza, niente contraddittorio ma tantissimi selfie.
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