Il Governo nazionale punta sul nucleare, ma la Lombardia non ne ha bisogno perché è vicina all'autosufficienza. Questa è la sintesi della posizione che è stata espressa da Formigoni sul piano del governo per favorire le centrali nucleari e che vede il candidato del centro sinistra Penati molto perplesso.
"I candidati della destra - ha dichiarato Filippo Penati, commentando le dichiarazioni di Formigoni - non hanno il coraggio di contestare i provvedimenti nazionali, ma aggiungono che le centrali si faranno da qualche altra parte". Dello stesso avviso sono Carlo Monguzzi e Giuseppe Civati che si sono così espressi: "Formigoni è affetto dalla sindrome nimby (not in my backyard, non nel mio giardino): sul nucleare dice che va bene, ma che le centrali non vanno fatte in Lombardia. Bel senso di responsabilità per un politico che si candida a succedere a Berlusconi: il nucleare è una tecnologia che non conviene alla Lombardia e all'Italia. Se Berlusconi continuerà con il progetto nuclearista anche i lombardi ne faranno le spese. Formigoni invece di fare il cerchiobottista assuma posizioni più responsabili".
"Il nucleare - continuano i consiglieri - è una scelta che costerà cara ai lombardi, che già oggi nelle bollette elettriche pagano 80 milioni di euro all'anno per smaltire le scorie delle vecchie centrali atomiche dimesse dopo il referendum dell'87".
"Il nuovo nucleare di Berlusconi - concludono Civati e Monguzzi - e il futuro problema dello smaltimento delle scorie, per cui ancora oggi non esiste un sito idoneo in tutta Europa, sottrarranno soprattutto preziose risorse a investimenti nel settore del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, tecnologie già pronte per rispondere ai bisogni di riduzione dei costi dell'energia a carico dei cittadini e delle emissioni inquinanti".
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