I passati mesi sono stati un periodo decisamente caldo per quanto riguarda la rappresentanza studentesca, da una parte abbiamo avuto le elezioni dei rappresentati d'istituto di diverse scuole monzesi, dall'altra abbiamo avuto il totale ricambio degli organi rappresentativi dell'Università di Milano-Bicocca (che con la sua sede di medicina a Monza è ormai anche lei un po' nostra). In entrambe le realtà abbiamo potuto assistere in forme e intensità diverse ad un certo estremismo politico, all'utilizzo di un linguaggio distruttivo più che costruttivo per portare avanti le proprie proposte.
Partiamo da casa nostra e da un risultato elettorale specifico che mi ha davvero colpito, allo storico liceo Frisi di Monza è infatti arrivata prima una lista direttamente collegata alla giovanile di Forza Nuova. Esatto, gli studenti del Frisi hanno deciso di eleggere dei rappresentati neo-fascisti. La giovane età dei primi anni delle superiori apre ampi spazi per la retorica dell'odio e del dissenso, rispondere al caos con l'ordine democratico è molto difficile, soprattutto con i “programmi light” di una elezione studentesca alle superiori. Proprio per questo motivo l'eccellente Lorenzo Pedretti non ha potuto combattere efficacemente i neo-fascisti con le proposte concrete, vedremo ora se i sedicenti balilla del XXI secolo decideranno di collaborare con le altre liste, in gioco c'è il corretto funzionamento dell'istituto nonché la credibilità della rappresentanza. Da sempre esiste una certa dose di estremismo nella politica studentesca, arrivare però ad un plateale consenso nei confronti di ragazzi che utilizzano come foto profilo Facebook la bandiera nera di FN fa davvero rabbrividire. Questo è l'ennesimo esempio di cosa vuol dire sottovalutare il ritorno delle estreme destre, l'esempio di cosa vuol dire sdemonizzare il periodo più oscuro della nostra storia, non facciamoci sorprendere con la guardia bassa, se si prendono le nuove generazioni si prendono anche il futuro.
In Università Milano-Bicocca abbiamo invece ottenuto il risultato sperato, ovvero una vittoria di ListediSinistra, lista storica della sinistra presente da 16 anni in cui ho militato per ben due mandati di rappresentante. Purtroppo i fatti accaduti durante l'inaugurazione dell'anno accademico sono finiti su tutti i giornali, la presenza della Ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli ha portato ad una protesta di diversi antagonisti (formati da studenti superiori capitanati da rappresentanti di alcune realtà universitarie) che hanno creato più di un momento di tensione. La protesta era inerente alla tanto discussa alternanza scuola-lavoro, argomento su cui nutro da sempre anche io diversi dubbi, per esporli sceglierò però sempre la via del dialogo democratico, sceglierò sempre di sedermi ad una tavolo per discuterne con tutte le parti in causa, sceglierò sempre azioni costruttive e mai distruttive.
Anche io sono sempre pronto a scendere in piazza per combattere per i diritti o contro soprusi, utilizzare la violenza per attirare i riflettori su di sé però non è combattere per i più deboli, gli studenti della Bicocca vista anche la maggiore maturità lo hanno capito e riposto la propria fiducia a chi lavora in modo civile per fatti concreti. Il tutto risulta ancora più paradossale se pensiamo che le prime due liste in Bicocca sono di sinistra, le lotte intestine per vedere chi è più rosso aiuteranno sempre e solo la destra, in Bicocca siamo fortunati per la sola presenza di CL, ma nelle altre realtà i nemici sono tanti e ci attendono sulla riva del fiume.
L'estremismo è parte fondamentale della crescita, tutti passiamo per un periodo di ribellione ma tutti finiamo anche per diventare adulti, come tali abbiamo diritti e doveri nei confronti della democrazia, essa ci offre la possibilità di confrontarci, di risolvere le nostre incomprensioni attraverso le parole, non dimentichiamoci mai che utilizzando la violenza per portare avanti le nostre proposte finiamo per diventare come i nostri amici che hanno vinto al Frisi, con loro purtroppo le parole non funzionano, speriamo solo di capirlo prima che sia troppo tardi.
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