Consulte di Quartiere e Centri Civici, importanti solo a parole. Perlomeno per il sindaco Allevi e l'assessore Arbizzoni, che hanno affermato di volerne rivedere completamente il "format" (anche se non si tratta di un programma televisivo), di avere già eliminato i facilitatori, di ritenerle un costo insostenibile e hanno espresso totale contrarietà alla Mozione presentata giovedì 16 novembre dall'ex assessore democratico Egidio Longoni che chiedeva semplicemente di “proseguire l'esperienza delle Consulte, di convocarle, di metterne a disposizione i Centri Civici e di mantenere i patti di cittadinanza".
Nel suo intervento in aula il Sindaco ha rivelato il suo vero pensiero: non crede realmente alle Consulte come strumento di partecipazione civica. Ha infatti detto che “10 Centri Civici sono troppi e costano troppo” e che lui e gli assessori incontrano già le associazioni senza bisogno delle Consulte. È evidente il cambio di registro: incontri singoli, non pubblici ma a porte chiuse, (quindi non trasparenti), durante i quali non è dato sapere cosa viene detto e cosa avviene. Già adesso risultano esserci incontri "bilaterali", magari come modi per accreditarsi presso questo o quell’assessore per concordare attenzioni particolari alla propria associazione o gruppo o su tematiche di interesse particolare. Non era certamente questo lo spirito con cui sono nate le Consulte.
Le affermazioni del Sindaco circa i costi dei facilitatori rivelano anche una pochezza di pensiero: li considera solo come figure amministrative di scarso valore anziché quello che in realtà devono essere e cioè figure con competenze e ruoli sociali, culturali, educativi e di raccordo nei quartieri. Anche le cifre diffuse sono scorrette, essendo non fisse ma legate alla quantità di lavoro da svolgere. In sostanza, le Consulte e i Centri Civici sono considerate da Allevi e da questa Giunta delle mere fonti di costo e non invece di valore. Noi invece riteniamo che le Consulte e i Centri Civici siano espressioni di cittadinanza attiva e luoghi di aggregazione e di servizi.
In Consiglio ne è seguita una lunga discussione con parecchi interventi dei consiglieri di minoranza e di maggioranza.
Esito del voto: mozione bocciata con 17 contrari (tutti i gruppi di maggioranza: FI – Lega – Monza x Maffè – Fratelli d’Italia), 9 favorevoli (PD, Monza x Scanagatti, Civicamente), 2 astenuti (5 Stelle).
Chiudiamo con due note dolenti.
La prima tra il curioso e il paradossale. Dopo aver affermato giovedì 16 novembre in Consiglio Comunale che i Centri Civici e le Consulte sono troppi, costano troppo e sono da rivedere, solo due giorni dopo - sabato 18 novembre - Sindaco e Asessore hanno fatto il taglio del nastro del 10° Centro Civico (quello di Triante), realizzato dall’Amministrazione Scanagatti come progetto del Bilancio Partecipativo e frutto proprio di un lavoro della Consulta, così come il progetto del Controllo di Vicinato alla Consulta Libertà. Che dire? Cosa non si fa per un taglio di nastro ! Un bel sorriso e foto d'ordinanza, forbici in mano. Evidentemente, a seconda del contesto, si dice una cosa ("i Centri Civici sono troppi") e poi si fa tutto il contrario (se ne inaugura uno nuovo).
La seconda nota, invece, è solo grave. La seduta di Consiglio di giovedì 16 era dedicata specificamente alle risposte degli assessori alle istanze dei consiglieri. Risultato: di 9 assessori della Giunta ne mancavano 4 e, dopo solo 1 ora, ne mancavano ben 5, ovvero oltre il 50%. Assenti Maffè, Longo, Di Oreste, Villa e poi anche Sassoli. Peccato anche che fossero assenti pure i giornalisti, tranne uno.
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