Molti progetti del bilancio partecipativo riguardano l’area istruzione, tra gli istituti monzesi la scuola secondaria di primo grado A.B. Sabin, nel quartiere di San Fruttuoso, è senz’altro quella che ha saputo comprendere meglio lo scopo del bilancio partecipativo, strumento di inclusione e di creazione del capitale sociale.
La vice preside Maria Luisa Pozzi, la professoressa Salvatrice Princiotta, e la rappresentante dei genitori Chiara Terraneo sono stati i volti proponenti dei tre progetti riguardanti l’istituto, ma la decisione di ricorrere al bilancio partecipativo per queste attività è stata presa da tutta l’assemblea dei genitori e dal corpo docente; introducendo già un primo livello di partecipazione.
Il primo progetto riguarda attività musicali di vario tipo per stimolare la vena artistica dei giovani allievi, interessati all’ambito musicale. Si sono tenute, e si terranno ancora, lezioni-concerto, laboratori di percussioni africane e una visita alla strumentoteca di Birago di Lentate. Per queste attività la scuola ha deciso di non chiedere un esoso finanziamento, bensì di condividere il costo con i genitori.
Il secondo progetto presentato riguarda l’orientamento per i ragazzi che devono compiere la scelta della scuola superiore, da sempre un passo delicato per molte famiglie. Per permettere ai fanciulli e ai loro genitori di scegliere con serenità e consapevolezza, viene loro messo a disposizione uno psicologo che ascolta i ragazzi e li segue per sviluppare assieme a loro un metodo di studio efficace per affrontare le sfide future. Emblematiche sono le parole usate per descrivere l’obiettivo di “accompagnare e indirizzare” i ragazzi nella scelta. Chiaramente, fruitori di questa iniziativa, di durata annuale, sono solo gli alunni delle classi terze di quest’anno scolastico e dal mese di settembre quelli che oggi sono in seconda media.
L’ultimo progetto affronta sempre la sfera psicopedagogica, viene creato uno sportello di ascolto, in cui è presente uno psicologo, per ascoltare e dare consigli, o nei casi più estremi indirizzare verso presidi più strutturati, i genitori in difficoltà, alle prese con la difficile età pre-adolescenziale dei loro figli. Vengono inoltre organizzate serate a tema, per il supporto psicologico.
L’istituto Sabin si è dimostrato abile nell’utilizzare il meccanismo del bilancio partecipativo come nuovo interlocutore per le sue iniziative, che precedentemente erano finanziate da istituti privati e dalle circoscrizioni. Motivo di plauso è che ciascun progetto ha un budget molto limitato, soltanto 2500 € ciascuno; questo perché la scuola, pratica dei cavilli burocratici della Pubblica Amministrazione, è conscia che otterrà i finanziamenti promessi solo al termine di tutte le attività, mentre dovrà anticipare, almeno in parte le spese sostenute. Un ottimo esempio di amministrazione consapevole e attenta, capace di presentare iniziative potenti e allo stesso tempo realizzabili.
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