"In Libia non c'è un'invasione da parte dell'Is, ma alcune milizie che combattevano in Libia hanno iniziato a far riferimento allo Stato Islamico". "In Libia la situazione è fuori controllo, ma non è il momento per l'intervento militare. Apprezzo molto che su politica estera non ci siano divisioni tra i partiti, la visione del governo è una sola, tutti la condividono ministri compresi: la proposta è aspettare che il Consiglio delle Nazioni Unite lavori un po' più convintamente sulla Libia.
Vedremo che fare quando sarà il momento ma è bene che sulla situazione di politica estera delicata, il Paese non si metta a litigare. La comunità internazionale, se vuole, ha tutti gli strumenti per intervenire".
Così il premier Matteo Renzi in un'intervista al Tg5. Renzi ha aggiunto: "Sulla Libia occorre saggezza, prudenza e senso della situazione. La vicenda è problematica, la seguiamo con grande preoccupazione e attenzione, ma non si passi dall'indifferenza totale all'isteria e a una reazione irragionevole. In Libia non c'è un'invasione da parte dell'Is, ma alcune milizie che combattevano in Libia hanno iniziato a far riferimento allo Stato Islamico. Coinvolgendo tutti gli attori in gioco, le tribù locali ma anche i Paesi dell'Unione Africana, i Paesi Arabi e naturalmente i Paesi europei, sono assolutamente certo che la forza delle Nazioni Unite è decisamente superiore a quello delle milizie radicali".
Il presidente del Consiglio ha avuto questa mattina un lungo colloquio telefonico con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, al quale il premier ha espresso il suo cordoglio e solidarietà per le vittime uccise dall'Isis. Al centro del colloquio la lotta contro il terrorismo, con particolare riguardo alla situazione libica, e ai passi politici e diplomatici nel quadro del Consiglio di Sicurezza Onu per riportare sicurezza e pace nel Paese.
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