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Viva l ItaliaViva l'Italia di César Brie torna a far commuovere e riflettere il pubblico monzese. Il testo di Roberto Scarpetti racconta una vicenda solo apparentemente laterale rispetto ai grandi eventi che segnarono gli anni di piombo: la morte di due ragazzi, Fausto e Iaio, frequentatori del centro sociale Leoncavallo e simpatizzanti (allora si sarebbe detto militanti) di sinistra, assassinati da un commando fascista in via Mancinelli a Milano nel 1978.

La vicenda si intreccia con l'assassinio Moro, avvenuto negli stessi giorni. Fausto abita infatti al Casoretto, in via Monte Nevoso, nello stabile di fronte al quale sarà rinvenuto in un covo delle brigate rosse il memoriale di Aldo Moro. Proprio di fronte al covo, nell'appartamento dell'ultimo piano del condominio in cui vive Fausto, si aggirano "strane persone" sulle quali nessuno si preoccuperà mai di investigare.

Lo spettacolo non pretende di essere un documentario, ma "una finzione basata su fatti reali" come recita la frase proiettata sul fondale nero alla termine della rappresentazione. E' narrata in prima persona dai protagonisti, Fausto (Fedrico Manfredi), la madre di Iaio (Alice Redini), uno dei tre assassini (Umberto Terruso), il giornalista dell'Unità Mauro Brutto (Massimilano Donato) e il commissario Salvo Meli (Andrea Bettaglio). Sono questi ultimi due gli unici che sapranno avvicinarsi alla verità, ricostruendo la vicenda che il depistaggio e l'insabbiamento delle stesse istituzioni tentano, in parte riuscendoci, di nascondere.  

Nel titolo "Viva l'Italia" possiamo leggere ovviamente il sarcasmo per l'impunità degli assassini di Fausto e Iaio (così come quella di tanti assassini delle vittime del terrorismo), ma anche la speranza: lo spettacolo ci racconta la vita di comuni cittadini desiderosi di conoscere la verità nella giovane democrazia italiana degli anni settanta, aggredita da opposti estremismi decisi ad impossessarsene con qualsiasi mezzo. Il coraggio di questi uomini e di queste donne si scontrerà con forze oscure e mai identificate, che fecero di quel periodo, gli anni più bui della nostra storia.

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