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consiglio dei ministriLegge di Stabilità 2015 al rush finale, con approvazione nel CdM del 15 ottobre - iniziato poco prima delle 20:00 - e limature al testo ufficiale fino all’ultimo minuto: rispetto a quanto preannunciato dal premier Matteo Renzi, la manovra finanziaria dovrebbe valere 36 miliardi, rispettando l’impianto generale fortemente concentrato sui tagli fiscali, ma con alcune novità (es.: credito d’imposta per la ricerca) e la corsa per inserire l’anticipo del TFR in busta paga.

Analizziamo le misure in arrivo, ricordando che lo schema in approvazione in Consiglio dei Ministri è il primo passo verso l’approvazione della Legge dopo l’iter parlamentare, sottoposto anche al vaglio UE (sul rispetto dei vincoli di bilancio).

 

Legge di Stabilità 2015: taglio tasse e incentivi

Schema della Legge

 Confermati i 18 miliardi di euro di taglio alle tasse su lavoro e imprese (cuneo fiscale) - di cui 10 mld per confermare nel 2015 il Bonus IRPEF da 80 euro ai lavoratori in busta paga e 6,5 mld per azzerare la componenti lavoro dell’IRAP – e i 500 milioni per gli sgravi alle famiglie numerose. Uno dei “pezzi forti” è poi la decontribuzione per tre anni ai datori di lavoro sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato (1 mld). Arrivano poi 500 milioni di nuove risorse per il credito d’imposta su Ricerca e Innovazione: si tratta dell’agevolazione fiscale del 50% per gli incrementi annuali di spesa delle PMI che fatturano meno di 500 milioni.A tutto questo si aggiungono: 1 miliardo per l’assunzione di precari nella scuola e 1,5 mld per finanziare gli ammortizzatori sociali 2015. I rimanenti 6 mld servono per le spese indifferibili.

 Legge di Stabilità 2015 e Ddl PMI in aiuto alle imprese

Bonus IRPEF

Il bonus in busta paga potrebbe essere allargato alle famiglie numerose monoreddito: fino a 31mila euro in presenza di due figli a carico, 40mila con tre figli, 50mila con quattro figli. Questo servirebbe a evitare un meccanismo poco virtuoso della soluzione attuata nel 2014.

Anticipo TFR

Il capitolo TFR in busta paga è rimasto aperto fino all’ultimo. La misura permetterebbe di anticipare nel 2015 la liquidazione maturata, con versamenti mensili o in un’unica soluzione. Un accordo con le banche servirebbe a coprire finanziariamente le PMI e non sborsare liquidità. Sarebbe comunque  lavoratore a scegliere se farselo versare o meno, compresi i contribuenti che al momento stanno utilizzando il TFR per i fondi pensione. Al momento, invece, sembra destinati a restare fuori i dipendenti pubblici e categorie come colf e badanti, che in realtà possono già decidere di farsi versare annualmente la liquidazione (se rientrassero nella misura, però, potrebbero ricevere il 100% di quanto fino ad oggi accantonato).

Detrazioni fiscali

Non ci sarà (pare) il riordino delle detrazioni, ma verrà probabilmente previsto un gruppo di lavoro per sfoltirne il numero, rispetto alle attuali 700 voci. Vengono salvaguardate le detrazioni a maggior impatto sociale come le spese mediche o i mutui sulla prima casa.  

IMU-TASI unificate

A rischio slittamento la misura ventilata a più riprese nelle ultime settimane e certamente attesa dai contribuenti: la riforma della tassazione sulla casa con l’accorpamento IMU e TASI.

 

   

 

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