Il Consiglio dell'Unione europea, detto anche Consiglio UE, definito nel Trattato di Lisbona (2007), è l'istituzione in seno alla quale i ministri di tutti i paesi dell'UE si riuniscono per adottare le normative e coordinare le politiche. Detiene, insieme al Parlamento Europeo, il potere legislativo nell’ambito dell’Unione. Non va confuso né con il Consiglio europeo - un'altra istituzione dell'UE, che riunisce i capi di Stato e di governo all'incirca quattro volte l'anno per discutere le priorità politiche dell'Unione – né con il Consiglio d'Europa, che non è un'istituzione dell'UE.
A turno, per un periodo di sei mesi, ciascun Paese dell’UE assume la presidenza dell’istituzione, col compito di portare avanti l’agenda dell’UE. Attualmente la presidenza è assegnata alla Grecia, e da luglio fino a dicembre 2014 spetterà all’Italia. La sede del Consiglio è Bruxelles.
Di cosa si occupa?
- Approva la legislazione dell'UE
- Coordina le politiche economiche generali dei paesi membri
- Firma accordi tra l'UE e gli altri paesi
- Approva il bilancio annuale dell'UE
- Elabora la politica estera e di difesa dell'UE
- Coordina la cooperazione fra i tribunali e le forze di polizia nazionali dei paesi membri.
Su quali materie esercita la sua funzione
- Affari generali
- Affari esteri (presieduto dall'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza)
- Affari economici e finanziari (Ecofin)
- Agricoltura e pesca
- Giustizia e affari interni
- Occupazione, politica sociale, salute e consumatori
- Competitività
- Trasporti, telecomunicazioni ed energia
- Ambiente
- Istruzione, gioventù e cultura
In sintesi: poteri e compiti del Consiglio
Il Consiglio esercita, congiuntamente al Parlamento Europeo, la funzione legislativa e la funzione di bilancio; coordina le politiche economiche generali degli Stati membri; definisce e implementa la politica estera e di sicurezza comune; conclude, a nome dell'Unione, accordi internazionali tra l'Unione e uno o più Stati o organizzazioni internazionali; coordina le azioni degli Stati membri e adotta misure nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.
I membri del Consiglio
Non ci sono membri fissi. In occasione di ogni riunione del Consiglio, ciascun paese è rappresentato dal ministro responsabile della materia trattata in quell'occasione, ad esempio il ministro dell'Ambiente sarà presente durante la seduta in cui si discuterà di questioni ambientali. Quella riunione prenderà quindi il nome di Consiglio "Ambiente".
Chi presiede le sedute
Il Consiglio dei ministri degli Esteri ha un presidente permanente, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'UE .Tutte le altre riunioni del Consiglio sono presiedute dal ministro competente del paese che in quel momento esercita la presidenza di turno dell'UE.
Ad esempio, se il Consiglio "Ambiente" deve riunirsi nel momento in cui l'Estonia esercita la presidenza, sarà presieduto dal ministro dell'Ambiente estone.
Modalità di voto
Di norma, il Consiglio adotta le decisioni a maggioranza qualificata. Quanto più numerosa è la popolazione di un paese, tanto maggiore è il numero di voti di cui tale paese dispone; vi è tuttavia una ponderazione a favore dei paesi con meno abitanti:
- Germania, Francia, Italia e Regno Unito: 29 voti
- Spagna e Polonia: 27
- Romania: 14
- Paesi Bassi: 13
- Belgio, Repubblica ceca, Grecia, Ungheria e Portogallo: 12
- Austria, Bulgaria e Svezia: 10
- Croazia, Danimarca, Irlanda, Lituania, Slovacchia e Finlandia:
- Cipro, Estonia, Lettonia, Lussemburgo e Slovenia: 4
- Malta: 3
Durante le votazioni del Consiglio, si applica la "maggioranza qualificata", che si raggiunge se la maggioranza (a volte anche due terzi) dei 28 paesi dell'UE vota a favore sono espressi almeno 260 voti su 352. Inoltre, un paese membro può chiedere di verificare che la maggioranza rappresenti almeno il 62% della popolazione totale. Se così non è, la decisione non potrà essere adottata.
Nelle votazioni riguardanti questioni di sicurezza, affari esteri e imposizione fiscale, le decisioni del Consiglio devono essere prese all'unanimità. In altre parole, ogni paese membro ha diritto di veto.A partire dal 2014 verrà introdotto un sistema di votazione "a doppia maggioranza".
Perché una proposta sia adottata, serviranno due tipi di maggioranza: una maggioranza di paesi (almeno 15) e una maggioranza della popolazione totale dell'UE (i paesi a favore dovranno rappresentare almeno il 65% della popolazione dell'UE).
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