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clandestino_chiLa sala grande dell'Urban Center era gremita, specialmente alla sera, un Sabato sera, peraltro ... E tanti sono stati i giovani presenti, giovani che si dimostrano sempre molto interessati al tema delle migrazioni e molto sensibili ai problemi umanitari che esse comportano.

Organizzato dalle associazioni Paciamoci Onlus e Arci Scuotivento Monza con il patrocinio e il contributo del Comune, Sabato 25 gennaio si è svolto a Monza un incontro sul tema delle migrazioni.

L'incontro è stato aperto dal documentario "La vita che non CIE", della regista Alexandra D'Onofrio, dedicato alla difficile realtà dei migranti che finiscono nei Centri di identificazione ed espulsione sparsi lungo tutta l'Italia, luoghi di detenzione amministrativa che spesso si rivelano di fatto delle prigioni lesive della dignità umana.

A seguire un buffet preparato da donne italiane e immigrate.

Poi gli attori del Teatro dell'Oppresso hanno messo in scena il dolore di chi parte e la difficoltà di superare i muri che i migranti incontrano nel loro viaggio.

Infine il dibattito coordinato da Daniele Biella, giornalista della testata del sociale Vita (www.vita.it) e volontario di Paciamoci onlus al quale hanno partecipato Savino Pezzotta, presidente di CIR onlus, Consiglio Italiano per i Rifugiati, Gabriele del Grande, giornalista fondatore dell'Osservatorio Fortress Europe (fortresseurope.blogspot.com), Franca Parizzi, con una vita spesa come medico all'Ospedale San Gerardo di Monza e da tre anni Assessore a Politiche sociali, salute e accoglienza presso il Comune di Lampedusa e Linosa.

Tanti gli spunti e le considerazioni emerse, di cui i principali sono stati:

• dietro alle etichette (immigrato, clandestino ecc) bisogna sempre ricordare che ci sono delle persone in carne e ossa come noi;

• i fenomeni migratori devono essere governati. La situazione attuale è veramente paradossale perché vede contrapporsi, da un lato, le esigenze del mondo occidentale alle prese con un evidente problema demografico e, dall'altro, l'atteggiamento opportunistico di quelle forze sociali e politiche (ad esempio la Lega nord che si era opposta alla serata) che lucrano sui problemi legati ai fenomeni migratori per puri fini elettorali.

Gabriele Del Grande ha ricordato come i Governi europei oggi spendono milioni di euro per il dispositivo Frontes ma, per un migrante che viene fermato, altri dodici vengono fatti entrare più o meno regolarmente in Europa;

• la situazione va approfondita con realismo e senza pregiudizi ideologici. Ancora Gabriele Del Grande ha affermato "Non ci sarà nessuna invasione, anzi il numero di migranti economici si è già dimezzato negli ultimi anni, notizia che dovrebbe trovare più spazio nei telegiornali. Così come quella che coloro che arrivano oggi attraverso il mare sono in gran parte profughi in fuga da guerre e persecuzioni".

• occorre distinguere tra migranti economici e profughi e rifugiati. Per questi ultimi Savino Pezzotta ha ricordato che la Costituzione italiana prevede una protezione esplicita, anche se manca una legislazione organica in materia.

Come potete immaginare gli spunti più toccanti sono venuti dall'Assessore di Lampedusa Franca Parizzi che ha raccontato di come, per i Lampedusani, i migranti non sono un problema; non c'è nessuna contrapposizione e, anzi, molti ragazzi migranti sono stati accolti e praticamente adottati da famiglie lampedusane.

E poi il particolare, tutto italiano, che il Sindaco di Lampedusa, per entrare al CIE, deve essere autorizzato dal Ministero dell'Interno, ma dal CIE si esce e si entra a piacimento attraverso un buco nella recinzione che esiste da diversi anni e di cui tutti sono a conoscenza ! I giovani migranti vanno a trovare le famiglie del luogo uscendo attraverso quel buco e le famiglie li riaccompagnano al buco per rientrare nel CIE ....

Un bell'evento a cui probabilmente seguiranno altri, come promesso dall'Assessore alle Politiche sociali di Monza Cherubina Bertola.

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