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Sistema_Sesto

Domanda retorica in verità perché quanto emerso nelle vicende di Sesto S. Giovanni negli anni scorsi, nelle quali sono coinvolte le vecchie amministrazioni comunali (il processo per corruzione/concussione è in corso a Monza in questo periodo) richiama vicende analoghe di altre parti d’Italia.

Per restare solo nelle nostre vicinanze qualcosa di analogo è successo a Desio e a Carate, anche se per Sesto la risonanza è stata ovviamente maggiore.

Cosa è successo a Sesto? Per capirlo bisogna tornare indietro di più di trent’anni, quando, per andare da Monza a Milano, si incontravano, attraversando Sesto S.G., tre grosse industrie, la Breda, la Falck e la Pirelli, che occupavano ciascuna, un’area di grande dimensione. Passano pochi anni e l’economia privilegia il terziario: le attività industriali “primarie” (metallurgia, siderurgia, gomma) vengono trasferite, o nei paesi a basso costo di manodopera, o comunque lontano dai grossi centri urbani (sono attività industriali ad alto inquinamento). Si rendono così disponibili aree di grandi dimensioni confinanti con le aree residenziali della città, viste, da immobiliaristi e affaristi senza scrupoli, come base per il business degli ultimi decenni; la cementificazione del territorio e, prima ancora, la bonifica dei terreni.

Prendiamo il caso Falck: si susseguono nel tempo i progetti per l’utilizzo dell’area. Da quello originale dei Falck, che prevedeva ancora un impianto di produzione (smaltimento di rifiuti metallici) insieme ad un grande parco urbano, progetto mai approvato, si passa, attraverso passaggi di proprietà dell’area a immobiliaristi come Pasini, Zunino,Vizzi, Caltagirone, a progetti con sempre meno produttivo e più residenziale. Oggi la destinazione di una parte dell’area è per la Città della Salute (il cui insediamento calamiterà nuove residenze) e il resto residenziale. E questo in una città con una densità di abitanti di 6.600/Kmq e con un grado di antropizzazione del 97%!

In tutto questo tempo si sono intrecciati tra immobiliaristi, consulenti, amministratori dei torbidi rapporti con tangenti, false consulenze, concorsi truccati, rapporti che hanno portato a giudizio l’ex sindaco Penati, altri componenti della sua giunta e funzionari comunali. Tutto questo era già noto perché la vicenda è stata seguita a suo tempo attentamente dalla stampa. Ma una ricostruzione cronologica e dettagliata è stata fatta da due giornalisti, Orazio La Corte e Oreste Fabbri, il cui lavoro ha originato un libro, “Il sistema Sesto”, appunto. Venerdì 24, ospitato dal CCR, La Corte ha presentato il suo libro a Monza. La Corte è un cittadino di Sesto S. Giovani che si è sempre interessato di ecologia e ambiente, circostanza che lo ha portato a diventare consigliere comunale dei Verdi. In questa veste ha potuto seguire da vicino tutti i risvolti della storia.

Nella serata La Corte ha illustrato a grandi linee il contenuto del libro, ha dichiarato il suo apprezzamento per la competenza e determinazione con cui i magistrati di Monza perseguono i reati, ma ha anche segnalato il pericolo che possa subentrare la prescrizione, per la recente legge Severino, come è già capitato in casi analoghi (bonifiche irregolari e cementificazione con giro di tangenti)in Lombardia.

Aveva esordito dicendo che dedica il libro ad Angelo Vassallo, sindaco del Cilento ucciso dalla camorra perché si opponeva alle sue speculazioni edilizie. Ha detto anche che per la sua esperienza la corruzione non ha uno specifico colore (politico). Speriamo che si sbagli.

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