Giovedì 16 maggio è passata da Monza, proveniente da Lecco, la “Carovana Antimafie 2013”. Si è fermata al Binario 7, dove, fino al 21 maggio è esposta la mostra “Donne e Mafia” e nell’occasione si è tenuto un interessante incontro organizzato da Libera e dai Sindacati, dal titolo “Gioco d’azzardo patologico, nuovi e lucrosi affari per le mafie e nuove patologie che distruggono persone e famiglie”.
Questo è infatti un tema molto scottante e parlano chiaro i numeri degli affari: 80 miliardi di euro di fatturato pari al 4% del PIL nazionale, 8 miliardi di tasse introitate.
l’Italia primo paese europeo con 15% del mercato e terzo paese nel mondo con il 4,4% del mercato mondiale, 400000 slot machine sul territorio nazionale, di cui circa 5000 in Brianza (1 ogni 150 abitanti) e 683 nella sola città di Monza … e quelli delle persone e famiglie: il 12% della spesa delle famiglie italiane, 5/6 miliardi per curare le persone e le famiglie colpite dalla patologia GAP (Gioco D'Azzardo Patologico), 15 milioni di giocatori abituali, di cui 2 milioni a rischio patologico e 800 mila giocatori già patologici.
Nella presentazione, Rita Pavan della Segreteria Cisl, ha ricordato le tappe del percorso a Monza sulla legalità, proiettando i volantini delle tante iniziative, dal 2010, quando ancora non era stato fondato il coordinamento di Libera, ad oggi.
La relazione di Maurizio Resentini, Direttore del Dipartimento Dipendenze della ASL di Monza e Brianza ha dato alla platea la possibilità di capire qualcosa di più sulle dipendenze in generale e su quella da gioco d’azzardo.
Ho trovato molto interessante questo percorso di approfondimento, dalla normale ricerca della gratificazione da parte di ognuno, alla dipendenza come sindrome comportamentale che si instaura progressivamente negli individui più vulnerabili. Interessante la distinzione tra gioco sociale o occasionale e gioco patologico, nel quale rimane solo l’illusione di poter smettere, ma l’impulso è irrefrenabile.
“La patologia non è vizio”, è importante “distinguere dalla devianza, dalla condotta antinormativa”. Interessante anche l’analisi sul gioco legale, giustificato dallo Stato come arma di contrasto al gioco illegale: in realtà, moltiplicandosi le occasioni di gioco, si aumentano solo i casi di dipendenza e chi è malato cade molto facilmente vittima del gioco illegale, quando questo diventa l’unico che gli concede credito. Combattere la patologia da gioco è difficile e pochi si rivolgono al servizio dipendenze: la strada è la prevenzione, il lavoro in positivo tra i giovani sull’immagine di sé, l’autostima e l’assertività.
Il Sindaco di Desio, Roberto Corti, referente di Avviso Pubblico per Monza-Brianza e tra i primi firmatari del “Manifesto dei sindaci per una nuova legge nazionale che regolamenti il gioco d'azzardo” ha di seguito raccontato l’esperienza, per ora senza successo, di tentare una regolamentazione degli orari attraverso un’ordinanza. Purtroppo il ricorso degli esercenti è stato accettato dal TAR lombardo e ora si prospetta un ricorso alla Corte dei Conti, in quanto alcuni TAR hanno deliberato in modo diverso. Sembra però evidente che sia necessaria una legge nazionale, per regolare una materia così complessa nel rispetto della Costituzione.
Alcuni interventi, come quello dell’Assessore Egidio Longoni che rappresentava il Comune di Monza che ha recentemente aderito ad Avviso Pubblico e di Simone Pulici della CGIL Brianza, che coordinava l’incontro.
Al termine, le conclusioni di Davide Salluzzo, referente Libera Lombardia che ha proposto di creare una borsa di studio che permetta a giovani laureati in Giurisprudenza di scrivere il testo di una legge di iniziativa popolare.
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