Il “conto alla rovescia” e già iniziato: il 24 e 25 febbraio gli italiani e i lombardi decideranno il futuro del nostro paese e della Regione Lombardia. In meno di due mesi “l’anno politico” si consumerà e deciderà chi sarà chiamato a governare.
Dopo il “ventennio” berlusconiano e formigoniano, il Pd e il Centrosinistra hanno l’occasione storica per essere loro i soggetti chiamati a governare l’ltalia e la Lombardia
Se è vero che il trend dei sondaggi e il successo indubbio delle diverse primarie, ci stanno tirando la volata per iniziare bene la campagna elettorale, è altrettanto vero che sarebbe profondamente sbagliato sottovalutare alcune grandi difficoltà con le quali dovremo fare i conti da qui a fine febbraio.
La “ridiscesa” in campo del cavaliere può anche sembrare (a noi) un po’ disperata e patetica ma la sua forza mediatica ed economica ha già prodotto due risultati: una ripresa dei consensi del Pdl e l’accordo con il vecchio alleato di sempre: la Lega.
La “salita” in campo del Professor Monti, ha certamente lasciato perplesso molti di noi, per il rischio che questa operazione politica annulli quanto di buono è stato fatto dal Governo (grazie anche al Pd) minando così la credibilità dell’attuale premier. E’ altrettanto vero, che in un paese ancora immerso nella crisi e con una politica spesso “allo sbando”,uno stile diverso e delle proposte concrete (l’Agenda), possono attrarre un elettorato disorientato sia a destra che a sinistra.
Per non farci mancare niente: la scelta di candidarsi a premier del magistrato Ingoia, può anche sembrare l’ennesima riedizione delle varie sinistre radicali e arcobaleno già fallite in passato ma è un dato di fatto, che la mobilità elettorale rischia di erodere voti in quella direzione proprio al centrosinistra.
Infine, Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno forse già fatto “il pieno” dei consensi potenziali, in un vuoto politico ed etico spaventoso come quello creatosi degli ultimi anni ma è anche qui un fatto, che un successo di questo movimento renderebbe ancor più indecifrabile e frammentato il panoramico politico italiano.
In estrema sintesi: c’è il serio il rischio che ci si trovi a fine febbraio con un paese ingovernabile in una situazione ancora drammatica dal punto di vista anche della crisi economica e occupazionale, “I remember Grecia?”
E’ in questo scenario che il Pd e il centrosinistra si giocano “la partita della vita” che può essere vinta ad alcune condizioni:
- una l’abbiamo già realizzata: siamo l’unico schieramento che ha scelto il candidato premier, il candidato alla Regione Lombardia e indicato i propri candidati in parlamento con un processo partecipato e democratico. Siamo l’unico partito (il Pd) non personale ma composto da persone scelte dal proprio elettorato
- gravissimo sarebbe sottovalutare gli avversari (politici) e ritenere che il gioco è già fatto (i sondaggi)…è invece una partita tutta da giocare in due mesi, cosa che richiede il massimo della presenza e della mobilitazione, nei territori in particolare
- la definizione di un progetto-programma che sia comunicabile e comprensibile dall’elettorato, credibile nella sua attuazione e nei soggetti che si sono alleati per realizzarlo
- una campagna elettorale “sobria” nei costi (la gente non capirebbe altrimenti) ma efficace nei messaggi (per farci capire)
Il Pd di Monza nell’ultima Assemblea di fine Dicembre, ha fatto una scelta difficile: il rinvio della rielezioni del Segretario e dei coordinamento dei Circoli a dopo le elezioni e la messa in piedi da subito di un Comitato Elettorale che sia capace di veicolare i contenuti proposto a livello nazionale e di svolgere anche una azione mirata al nostro specifico territorio.
In una situazione “pesante” come Pd locale perché molti di noi sono già impegnati in Consiglio Comunale con scadenze importanti, la sfida lanciata dal Pd monzese è organizzativa e politica e necessiterà dell’aiuto di molt,i per dare il nostro contributo alla “partita della vita” del Pd e del Centrosinistra.
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