Sembra già un tempo lontano quello di questa estate, quando in piazza abbiamo tutti festeggiato l’elezione di Roberto Scanagatti a Sindaco e la ripresa del centrosinistra al governo della città.
Eppure sono passati poco più di 100 giorni.
Primi mesi intensi e difficili, nei quali, da una parte Roberto ha saputo mantenere le prime importanti promesse: cancellata la variante pgt, risolta in centro il problema della sede dei servizi sociali, taglio alle consulenze d’oro e rimesso in moto un confronto partecipato e civile in Consiglio e in città. dall’altra ha “dovuto fare i conti” con i buchi di bilancio pregressi e un patto di stabilità da mantenere.
Dopo aver intervistato tutti gli Assessori, il giro delle interviste si chiude proprio con il nostro Sindaco che ha l’occasione per fare una sua prima valutazione entrando nel merito delle questioni che gli abbiamo posto.
In questi primi mesi di mandato, quali sono le maggiori difficoltà e criticità che hai ereditato dall’Amministrazione Mariani e come ti sei mosso, per affrontare i problemi lasciati?
Quando ho iniziato la mia esperienza di Sindaco è come se avessi trovato, fuori dal mio ufficio, un cartello con scritto: “Comune chiuso per Ferie, ci rivediamo a Dicembre! ”
Mi riferisco alla situazione di bilancio che ci siamo trovati , con 12 milioni di euro da recuperare entro fine anno e 26 milioni di sforamento rispetto al “patto di Stabilità”, previsto dal Governo.
A questa prima emergenza abbiamo cercato di rispondere con interventi, che vanno in più direzioni: ecco alcuni esempi di riduzione delle spese, con primi significativi provvedimenti:
- riunificazione nella stessa persona della figura del Direttore generale e del Segretario
- riduzione drastica delle spese telefoniche, anche alla luce degli sperperi sulle bollette, lasciate dai precedenti amministratori.
- avvio di una riorganizzazione della macchina comunale nel suo complesso, per renderla più efficace e funzionale rispetto al progetto che abbiamo presentato alla città durante le elezioni.
Ciò prevede la definizione di un “Piano strategico” , con obiettivi ai quali sia gli Assessori che i Dirigenti dovranno attenersi e operare per il loro perseguimento.
-interventi di variazione di bilancio necessari per rientrare nel patto di Stabilità: questa è stata per noi una scelta obbligata, onde evitare tagli ai servizi e aumento dell’Imu sulla prima casa, ma soprattutto ha rappresentato la pre-condizione per poter ripartire con il bilancio di previsione di fine anno.
Alcuni Consiglieri di opposizione hanno affermato che (forse) sia stato presentato in campagna elettorale un programma molto ambizioso, che però non aveva le gambe i per essere realizzato…è così?
I margini economici sono effettivamente ridotti, ma sono convinto che, con le risorse interne esistenti e con una buona spending review si possa procedere nella direzione auspicata.
Certo dipenderà anche da alcuni fattori “esterni”: stiamo lavorando per fare sì che l’Expo possa diventare anche una risorsa importante per la nostra città ; ci auguriamo anche che un nuovo Governo di centrosinistra possa ridefinire una relazione sociale ed economica diversa con gli Enti locali, oggi pesantemente penalizzati. Basterebbe ad esempio lasciare gli introiti dell’IMU alle casse comunali ,come avviene già ora in alcuni paesi europei.
C’ è , nel nostro corpo attivo e nel nostro elettorato, una doppia percezione rispetto all’ inizio dell’Amministrazione da te guidata: da una parte la consapevolezza dei buoni “colpi” messi a segno: variante pgt, Nei, sede servizi sociali, taglio consulenze, MonzaGp; dall’altra esiste un po’ di disorientamento rispetto agli interventi di alienazione proposti e sulla vicenda Esselunga.
Che percezione invece hai tu rispetto agli “umori” dei cittadini di Monza che incontri?
Ricevo centinaia di mail ogni giorno, ho ripreso la buona pratica di incontrare “senza filtri” i cittadini nel mio ufficio, giro in lungo e in largo la città e quello che mi si ritorna sono due cose: siete una Giunta che lavora e che cerca di curare gli interessi della città e non quelli personali e di potere.
Riguardo invece gli esempi citati.
La presentazione delle proprietà comunali in alienazione era la condizione legislativa prevista per dire quale è il nostro patrimonio esistente. Questo non significa che automaticamente queste aree andranno vendute.
Ad esempio: il trasferimento della sede dei Servizi Sociali da via Appiani e l’alienazione prevista, era una necessità ed è una potenzialità che andrà tra l’altro definita nelle future funzioni.
Sull’Area di S.Alessandro poi è stata montata una speculazione politica paradossale: un’ area che prevedeva un utilizzo per servizi è stata acquistata e valutata, dalla vecchia Amministrazione come area edificabile . Adesso si ricusa a noi la mancata funzione sociale. L’averla comunque messa nell’elenco delle aree alienabili, non significa che si edificherà automaticamente…Vedremo, insieme anche al quartiere , cosa sarà possibile fare.
Sulla questione Esselunga, le preoccupazioni dei cittadini della zona riguardano il trasferimento dell’attuale supermercato in una area che erroneamente si ritiene a verde.
Innanzitutto non siamo in presenza di una area a verde: l'area in viale Libertà-Via Stucchi in cui andrebbe a sorgere il nuovo supermercato non è prevista verde o agricola, in quanto la sua destinazione è infatti “Produttiva” come da PGT vigente dai precedenti piani regolatori
Inoltre l’area non è più di proprietà del Comune bensì di Esselunga che l’ha acquistata 2011 dalla precedente Amministrazione Mariani alla cifra di 24 milioni di euro.
La conversione dell’area da produttiva a commerciale consentirebbe una serie di vantaggi:
- l’evitare l’occupazione dei 45000 mq di terreno con degli enormi magazzini frigoriferi (vedi impianti Rovagnati che si affacciano di fronte) mentre L’area di vendita sarà infatti solo di 2500mq quindi non un Centro Commerciale ma una “Media Superficie di Vendita”.
- l’acquisizione in città di un'altra un'area verde e agricola come compensazione
- l’introito di ulteriori 8,6 milioni di euro al Comune, saranno utili al miglioramento della la viabilità del nord-est monzese. E ci darebbe la possibilità di rispettare il patto di stabilità senza dover aumentare l’IMU sulla prima casa ai cittadini monzesi.
Riguardo invece il futuro dell’attuale area di via Lecco che soffre da sempre di grandi problemi viabilistici e mancanza di parcheggi il progetto dovrebbe prevedere:.
- il mantenimento di una medio struttura di vendita (400-800 mq di superficie), così da accogliere la domanda pervenuta dai cittadini residenti nel quartiere
- la riqualificazione dell’area in termini di verde e piazza con parcheggi in superficie e interrati
- il recupero dell'immobile su via Merelli per ospitare al piano terra una serie di esercizi di vicinato e residenze a canone moderato ai piani superiori.
In conclusione, a noi ci sembrano molto di più i vantaggi che i problemi per la cittadinanza se andrà in porto questo progetto.
Un altro cardine del progetto per Monza , per il quale si è creata molta attesa, è quello di un’ amministrazione “trasparente e partecipata”… Come vi state muovendo al proposito?.
Credo che l’esempio di come stiamo trattando il progetto di superfice di Viale Lombardia sia indicativo di questa nostra volontà , che vede coinvolti i cittadini interessati , sulle grandi questioni , raccogliendo idee e proposte, rendendoli partecipi delle nostre azioni.
Altro intervento in questa direzione è la mappatura che stiamo facendo sul possibile utilizzo delle sedi di quartiere, la ri- definizione degli organismi di partecipazione decentrata ,con le consulte di quartiere e la messa in moto delle commissioni consiliari e comunali.
Riguardo infine la trasparenza, tra poco verrà discussa in aula una nostra proposta sul “Codice Etico”.
Entro fine anno avrò anche l’opportunità di fare un “Report per la città” : i cittadini , prima del bilancio di previsione, potranno confrontarsi con il lavoro di questi primi mesi della nuova amministrazione comunale da me guidata.
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