Recentemente (luglio 2012) l’Ufficio Statistica del Comune di Monza ha pubblicato un rapporto sulla situazione degli stranieri in città, basata sulle informazioni fornite dall’ISTAT e quelle disponibili nell’anagrafe cittadina.
La situazione si riferisce agli stranieri regolari (con permesso di soggiorno per lavoro, famiglia, studio etc) ed è aggiornata al dicembre 2011.
Vivono a Monza poco più di 14.000 stranieri, appartenenti a una ventina di nazionalità diverse, alcune più rappresentate delle altre. In totale costituiscono più dell’11% della popolazione monzese (in Italia 7,5%).
Si tratta di un fenomeno cresciuto costantemente negli ultimi 15 anni, se pensiamo che nel 1995 gli stranieri erano circa 1600 (1,4% della popolazione) e nel 2003 circa 5600 (4,6%). Se poi consideriamo che la popolazione di Monza è rimasta pressoché costante negli anni, concludiamo che gli stranieri hanno riempito il vuoto demografico originato dalla diminuzione di natalità “nostrana, bilanciando così l’inevitabile invecchiamento della popolazione.
Infatti i nati a Monza da stranieri è intorno al 25%.
La Circoscrizione con la maggior concentrazione di stranieri è la 3 (16,5% sul totale residenti, quella con il maggior numero in assoluto è la 2 (4145 immigrati pari al 14% sul totale residenti).
La presenza degli stranieri non è utile solo da un punto di vista demografico, ma anche per la copertura di lavori poco graditi ai nostri connazionali perché poco appetibili o socialmente non gratificanti, se non pericolosi: grazie a loro alcune aziende riescono a mantenersi in attività.
Operai e muratori sono i lavori più gettonati tra gli uomini, mentre le donne sono soprattutto badanti o collaboratrici domestiche. Per curiosità, non mancano specializzazioni nazionali, ad esempio tra gli egiziani molti pizzaioli così come tra i peruviani gli autisti. L’Ucraina è rappresentata quasi esclusivamente da donne, badanti o collaboratrici familiari.
Le nazionalità maggiormente presenti sul territorio sono quella romena, ecuadoregna, peruviana, albanese ed egiziana, tutte con un numero di residenti superiore a 1000.
Per quanto riguarda le famiglie, ce ne sono 6727 (12% del totale) con almeno un componente straniero, ma 1201 hanno anche componenti di nazionalità italiana.
Quanto alla composizione numerica, il 45% delle famiglie ha un solo componente-capofamiglia.
Tornando al lavoro associato agli immigrati, non bisogna fermarsi a quello subordinato. Alcuni fattori hanno contribuito (fenomeno diffuso a livello nazionale) allo sviluppo di una imprenditorialità immigrata: la diffusione della piccola impresa manifatturiera, la polverizzazione dei punti vendita al dettaglia (anche ambulante), la vitalità del settore ristorazione etc.
A Monza ciò ha dato luogo a 723 imprese individuali (risultate nel 2011, nel 2000 erano 177). Di queste 258 riguardavano il settore delle Costruzioni, 178 il Commercio all’ingrosso o al dettaglio di beni personali o per la casa, 135 per attività di Servizi vari (immobiliare, noleggio, informatica, ricerca), 49 in Alberghi e Ristoranti, e così via. I più “intraprendenti sono gli egiziani (139 imprese), poi i romeni (101), poi i marocchini (66).
Infine, altro importante indice (“la scuola è lo strumento principale di integrazione”, diceva il presidente Ciampi) della presenza straniera a Monza è dato dal numero degli iscritti alle scuole: dalle materne alle medie superiori: nel 2001/02 vi erano 465 iscritti (su 18000, quindi il 2,6%), cresciuti fino a 2361 (su 22800, quindi il 10,4%) nel 2011/12.
Questi e altri dati più dettagliati, riferiti anche all’intera Provincia di Monza e Brianza, sono disponibili nel corposo rapporto disponibile in Comune.
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