Dopo l’esperienza con Faglia del 2002, Paolo Confalonieri ritorna con l’Amministrazione Scanagatti ad operare nel campo che gli è più congeniale: quello della mobilità.
Tra una amministrazione e l’altra è bene ricordare che Confalonieri è stato il primo Segretario cittadino del Pd e che ha molto contribuito ad avviare a Monza una esperienza per un partito attivo, plurale e partecipato
Dopo una “pausa fisiologica” dalla lunga esperienza politica e amministrativa, cosa ti ha motivato a rimetterti in gioco e che relazione esiste (per chi non ti conosce) tra la delega assegnata e la tua esperienza professionale e personale?.
Dopo l’esperienza come primo Segretario del Pd avevo scelto, oltre a dedicarmi alla professione, di prendermi un periodo di impegni non strettamente politici, ma sempre nell’alveo della promozione sociale e culturale, nella chiesa monzese.
L’ultima scadenza elettorale mi ha stimolato a “rimettermi in gioco” e l’ho fatto misurandomi direttamente, mettendomi in lista e verificando il consenso degli elettori (che è stato maggiore rispetto alle elezioni amministrative di cinque anni fa); ho dato poi la disponibilità a Roberto Scanagatti quando mi ha chiesto di riprendere l’impegno come Assessore alla Mobilità, che già avevo svolto con la Giunta Faglia.
Credo molto in Scanagatti che considero come “uomo giusto al posto giusto”, in una fase così difficile, che richiede esperienza e competenza, doti di cui Roberto dispone appieno
Credo ad una “buona amministrazione” e questa Giunta ha tutti i requisiti per riuscirci.
Mi occuperò ancora di mobilità, perché è la mia esperienza professionale da 15 anni, in una grande azienda che si occupa appunto di progetti per la mobilità in Italia e in Europa..
Quali sono stati i maggiori problemi e le azioni che sei stato chiamato a realizzare in questi primi mesi di assessorato?
Così come penso per altri miei colleghi, ho trovato in eredità “una macchina comunale” sfilacciata e un po’ abbandonata a se stessa, che ha difficoltà a lavorare in collaborazione fra i diversi settori. Per fortuna ci sono buoni funzionari che per competenza e volontà riescono a coprire questi problemi.
Ho presente che ci vorrà tempo per migliorare la situazione e so bene che spesso i mancati risultati degli uffici vengono poi scaricati sull’Assessore da parte dell’opinione pubblica.
E’ necessario poi ridare “strategia” alle politiche di mobilità, in una città come la nostra fortemente caratterizzata da congestionamento e traffico di attraversamento.
Da subito abbiamo dovuto riprendere in mano la fase di completamento del tunnel delle SS36. I lavori del tunnel dovrebbero concludersi nella primavera 2013; riguardo al progetto di superficie ci siamo mossi per coinvolgere la popolazione locale, per discutere la migliore soluzione.
Con Assemblee di quartiere e con il progetto Monzapartecipa stiamo valutando più di 100 idee per progettare i 70 ettari, dal punto di vista paesaggistico e di relazione con la strada e le cilclabili che verranno approntate. Entro un mese pensiamo di restituire al quartiere e alla città i risultati di questo lavoro partecipato.
L’altra grande questione aperta è la MM1 fermata Bettola (marzo 2015) , in cui oltre a noi sono coinvolte le amministrazioni di Cinisello e Sesto. C’è un problema di mantenimento degli impegni economici presi (per Monza circa 8 milioni di euro da versare nei prossimi anni) ed è necessario progettare la definizione dello spazio circostante la fermata capolinea di Bettola, sia per quanto riguarda i parcheggi che per la viabilità.
Per Monza poi si porrà “il problema-risorsa” su come garantire che i monzesi usufruiscano (bici—bus etc.) al meglio questa fermata, senza ulteriormente congestionare il traffico nella zona.
Infine, mentre riguardo alla qualità e alle tariffe dei nostri mezzi pubblici dovremo sottostare a un contratto provinciale che ha ancora due anni di durata. Riguardo alle Ferrovie la proposta di una fermata (semplice e senza stazione) in Via Einstein, nel Quartiere Libertà ,ha avuto il via libera dalle F.S : ora tocca a noi reperire le risorse necessarie a Bilancio.
Il tema della mobilità dovrebbe relazionarsi spesso con quello delle opere pubbliche e anche con altri assessorati: questo in passato non sempre è avvenuto…come pensi di muoverti al proposito?
Ci sono nuove scelte di fondo da parte di questa amministrazione: una interna di lavorare per progetti, coinvolgendo tutti i settori interessati; una per e con il territorio, coinvolgendo gli abitanti interessati negli interventi più significativi.
Faccio un solo esempio per tutti: il sistema delle piste ciclabili.
Il progetto Europeo Archimedes, di concertazione con altre città all’avanguardia sulla mobilità, ha già prodotto primi significativi risultati (gli avvisi elettronici, le fermate dei bus e le segnalazioni dei tempi etc.), e ha anche definito un “Bici Plan” , cioè una sorta di “Piano Regolatore delle ciclabili di Monza”
C’è quindi una proposta di sistema, che ha tracciato le piste ciclabili esistenti, quelle che andrebbero collegate e quelle nuove da realizzare.
Ogni assessorato, quando avvierà un’ opera o un’ azione , dovrà tenere conto di questo piano in termini preventivi e individuare le risorse necessarie per procedere in quella direzione strategica individuata.
Rispetto al rapporto col territorio, ci siamo consultati da subito con Monza In Bici e Terra Lab per fare valutazioni, ascoltare consigli, relazionarci con le loro proposte.
Aver una visione d’insieme e sapere coinvolgere associazioni e cittadini devono essere le chiavi giuste, per continuare a realizzare in città una mobilità efficiente e sostenibile.
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Paolo Giuseppe Confalonieri
Assessore mobilità e sicurezza
53 anni, laureato in Scienze dell’informazione e in informatica coordina i progetti per la mobilità in una società di ingegneria. E’ stato docente a contratto all'Università Milano Bicocca. Assessore alla mobilità nella giunta Faglia e consigliere comunale.
Deleghe: mobilità, traffico, parcheggi, piano del traffico e rete trasporti, polizia locale, protezione civile, sicurezza, guardie ecologiche
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