12 milioni di euro. È questa la cifra da trovare entro il prossimo 31 dicembre per continuare a fornire ai cittadini monzesi i servizi indispensabili in tutti i settori, soprattutto quello dei servizi sociali che risultano essere tra i più penalizzati dal bilancio di previsione approvato dalla precedente amministrazione.
«Il preventivo approvato dalla scorsa giunta alla prova dei fatti è risultato insufficiente. Adesso dobbiamo trovare le risorse per arrivare a fine anno continuando a fornire servizi essenziali» queste le parole espresse in conferenza stampa dal Sindaco di Monza Roberto Scanagatti.
Il totale delle risorse necessarie non è di 118 milioni di euro, come scritto nel bilancio approvato prima dell’insediamento, bensì di 125 milioni. Una cifra, questa, che l'amministrazione vigente, fatte tutte le verifiche anche sulla base delle spese degli anni precedenti, considera la minima sufficiente per assicurare la fornitura dei servizi indispensabili ai diversi settori. «Ci siamo trovati di fronte a una previsione nettamente inferiore alla media di quanto speso negli ultimi 4 anni e anche sul fronte delle entrate abbiamo registrato valori purtroppo sovrastimati. Siamo già al lavoro per trovare una soluzione a entrambi i problemi. Sappiamo che non sarà facile ma il nostro obiettivo è comunque quello di continuare a garantire i servizi ai cittadini e impedire che nel 2013 ci si trovi ancora in una situazione di sofferenza».
Una cosa è certa: il primo cittadino monzese ha assicurato che l'amministrazione non aumenterà l’Imu né sulla prima casa nè sulle attività commerciali e produttive.
Altra questione sviscerata durante la conferenza stampa è quella inerente il patto di stabilità. «Dai conti mancano 19 milioni di euro per raggiungere l’obiettivo imposto dal governo. Anche in questo caso pesano negativamente il mancato rispetto delle previsioni di entrata in conto capitale stimate nel preventivo 2012» ha sottolineato Scanagatti. Pesanti le sanzioni nel 2013 che si ripercuoterebbero sul Comune di Monza qualora il patto non venisse rispettato: oltre all’impossibilità di accendere mutui, lo Stato bloccherebbe tutti i trasferimenti e il Comune avrebbe l’obbligo di restituire la somma alle casse centrali.
Chiaro il piano illustrato da Roberto Scanagatti per raggiungere l’equilibrio di bilancio entro il 31 dicembre. La parte del leone spetta certamente alla vendita di alcuni immobili non considerati strategici dall’amministrazione e che possono però costituire un elemento di interesse per il mercato immobiliare. I più appetibili certamente lo stabile di via Appiani e il palazzo dell’ex Inam, acquistato dalla precedente amministrazione nel 2008 e inutilizzato poiché necessita di interventi manutentivi importanti.
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