E’ una sera di fine Luglio, ma la sede di Via Arosio malgrado il clima pre feriale si riempie comunque perché il tema dell’Assemblea cittadina è di quelli importanti e interessanti: le scelte del Pd per le future elezioni del 2013.
E’ Marco Sala (Segr.cittadino) ha spiegare il perché dell’incontro con Maurizio Martina (Segr.reg.).
Dopo l’Assemblea nazionale, c’è una domanda dei nostri attivisti in termini di informazioni, di chiarezza, di contenuti per capire e potersi mobilitare dentro una situazione grave, come quella della crisi e del governo di emergenza con davanti una prospettiva complessa, come quella che si presenta per il 2013.
Martina ha iniziato ringraziando e congratulandosi con il risultato amministrativo monzese, che ha una importanza che va al di là della nostra città e che può essere anche motivo di riflessione positiva per le esperienze regionali e nazionali.
Nella sua comunicazione Martina è partito dalle conclusioni della Assemblea nazionale ed ha messo in chiaro le questioni più importanti.
L’Europa
La dimensione europea della crisi e l’incapacità politica ed economica è evidente anche in questi giorni e questo richiederà per il futuro di mettere la riforma delle istituzione europee. Un compito per il Pd e per il futuro governo, dando così alla dimensione europea un ruolo politico ormai non più rinviabile
La Carta d’Intenti e le alleanze
Dovrà essere il progetto e la definizione della “carta d’intenti”, il contenuto discriminante per definire le alleanze per le prossime elezioni.
Una carta che deve essere di “ricostruzione nazionale”, sia in termini di riforme costituzionali in un paese da anni con una democrazia bloccata, sia sul piano economico e politico per essere in grado di affrontare una crisi che durerà ancora anni.
Per questo è necessario una alleanza chiara ma più larga possibile, che sia in grado di svolgere questi due compiti fondamentali.
Con chi?...Martina ha sottolineato che “il gioco della carte” e dei “veti” (con o senza Udc, con o senza Sel, con o senza Idv) può interessare i media ma non serve a noi.
Il Pd chiede di operare “con chi ci sta” sul progetto, sulla condivisione della Carta d’intenti senza che ci siano veti per alcuno, assumendoci (come partito maggioritario) il compito di ruolo guida di questo progetto e dell’alleanza. Una alleanza da costruire, che deve sapere parlare non solo ai partiti ma soprattutto alle associazioni e alle componenti della società italiana.
C’è anche la necessità di un programma di governo e per questo il Pd non arriverà impreparato, infatti in questi anni le diverse Conferenza nazionali hanno prodotto molto e bene di temi economici, sociali e ambientali.
Il Sistema Elettorale e le Primarie
In questi giorni il dibattito alle Camere sul semi presidenzialismo introdotto da Pdl-Lega, non è altro che un diversivo per non discutere della riforma possibile e necessaria :quella elettorale.
Infatti mancano condizioni e tempi per qualsiasi riforma istituzionale prima del 2013.
Per quanto ci riguarda, la scelta di un sistema elettorale disegnato per collegi uninominali e territoriali. che rimettano al centro il rapporto tra elettori e rappresentanti, resta la nostra proposta. Ma i numeri in Parlamento li ha il centrodestra e quindi pur di evitare il “porcellum” si sta esaminando per soluzioni di collegi territoriali con “liste brevi” e possibilità di scelte con la preferenza.
In ogni caso il Pd dovrà attivare modalità di consultazione (primarie o altro) affinchè i nostri candidati non siano “nominati” ma scelti dai territori.
Il vero problema resta però “il premio di maggioranza”, perché c’è in atto un tentativo del centrodestra di eliminarlo, affinché la possibile vittoria del centrosinistra sia vanificata e resa ingovernabile.
Sulle primarie, Martina ha ribadito le scelte fatte da Bersani: primarie di coalizione e aperte, un rischio da correre ma anche un investimento in partecipazione, nei tempi della disaffezione al voto e alla partecipazione.
Numerosi, vivaci e diversi nei contenuti i molti interventi.
La sollecitazione di Tina Colombo , affinché si passi (in fretta!) dalla fase delle enunciazioni a quella dei fatti e che al centro del nostro progetto si confermi le scelte di tassazione sui grandi patrimoni e sui capitali all’estero, che si operi con il parametro prioritario delle nuove povertà e che si affronti con chiarezza il tema dei “diritti”.
La “provocazione” di Toti Iannazzo, che sollecita elezioni a Ottobre e reincarico “politico” a Monti, per dare la possibilità al professore, di avere un mandato credibile per poter incidere nei processi europei.
La critica di Ferruccio Mori ad un Pd che contemporaneamente sostiene il Governo e scende in piazza con i suoi Sindaci sui tagli.
Le proposte di Sergio Civati, affinché il Pd nazionale abbia il coraggio di fare davvero del progetto e della “carta” il discrimine con le altre forze politiche, correndo anche il rischio di restare da soli e affinché le primarie non siano semplicemente primarie di “legittimazione” ma primarie vere sui contenuti e su diversi progetti.
Le sollecitazioni di Andrea Campora, affinchè il Pd regionale operi da subito nella costruzione di ipotesi di consultazione degli iscritti e degli elettori nella scelta dei nostri candidati.
Il disagio di Rossana Lorenzini, riguardo alla possibilità di una alleanza con l’Udc e le mancanze del Pd riguardo al coinvolgimento dei Circoli nelle grandi scelte segnalate da Franco Monteri e da Daniela Colombo.
Le chiarezza richieste da Alessandro Gaviraghi e Alberto Pilotto, affinché il partito scelga e sia percepito come sun soggetto che abbia proposte in gradio di svolgere quel ruolo principali enunciato
A diversità del passato, la modalità dell’Assemblea: più interventi brevi e dialogo diretto con il relatore, hanno permesso una partecipazione più ampia e vivace.
Quello che appare all’orizzonte è comunque una prospettiva complessa, sia all’interno del partito che all’esterno e che sollecita anche il Pd monzese a “esserci” in termini di informazione, di iniziativa e di contributo su queste questioni generali.
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