In due articoli, cercheremo di analizzare meglio e in profondità cosa è in realtà successo all’interno delle urne monzesi nelle recenti amministrative.
Con l’aiuto del complesso e significativo lavoro di Fabio Maggioni, questa prima analisi riguarderà il tema dell’assenteismo e della disaffezione al voto e l’andamento del voto per i candidati Sindaci.
Una astensione senza precedenti
Le tabelle allegate evidenziano come, anche per la nostra città, nel voto Comunale si è evidenziato un calo degli elettori senza precedenti.
E’ vero che negli ultimi 18 anni (si è votato 15 volte!) la partecipazione al voto è sempre stata in graduale calo, ma negli ultime tre anni il calo si è molto accentuato e che il divario tra iscritti al voto e votanti si sta ampliando.
Indicativo che comunque è nelle scadenze politiche nazionali che gli elettori partecipano di più (nel 2008 l’ 84%) , smentendo una percezione errata che i cittadin,i sarebbero portati ad essere più interessati e coinvolti riguardo ai problemi di “casa loro”.
E a casa nostra, le Elezioni Comunali che registriamo infatti, il crollo più clamoroso che va dal 73,5% del 2007 al 59% di queste ultime elezioni.,
Il voto ai candidati sindaci
Nella tabella sono riportati i voti ottenuti dai candidati sindaco al primo turno. Sono evidenziati i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti e che sono pertanto andati al ballottaggio, vinto con ampio margine da Roberto Scanagatti.
Sono riportati sia i voti e le percentuali delle liste o delle coalizioni che sostenevano il candidato sindaco, sia i voti dati dagli elettori al solo candidato sindaco.
Come si può rilevare le percentuali dei "voti complessivi al sindaco" e dei "voti alla lista o coalizione" sono molto simili e questo indica che il possibile voto disgiunto non ha avuto un'incidenza sul risultato elettorale.
Si discostano, in alcuni casi significativamente, le percentuali dei "voti complessivi al sindaco" e quelle dei "voti al solo sindaco" che può essere considerato un indicatore del grado di "gradimento" del candidato.
Mariani ha una percentuale di consenso personale superiore a quella della sua coalizione, non così per Scanagatti e Mandelli. Comunque Scanagatti ha dimostrato di essere più "gradito" di Mandelli, come poi è stato confermato dal ballottaggio.
Nel prossimo articolo ritorneremo su altri aspetti importanti: il voto del Pd e della colazione, le preferenze della lista e il voto nelle diverse circoscrizioni elettorali.
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