Ha aperto le relazioni la Presidente del Comitato Parco A. Cederna, con una chiara e rigorosa sintesi della storia della Villa e del Parco reale di Monza, dei suoi fasti originari e dei successivi nefasti.
Giacomo Correale Santacroce, ha quindi letto la relazione di Rodolfo Profumo, docente dell'ISA, impossibilitato ad essere presente, che ha illustrato l'importanza della Villa come "genius loci", come elemento fondamentale della identità di Monza. E del Belvedere della Villa, come luogo nel luogo che dà senso e visibilità alla storia e al paesaggio, in un crinale prospettico verso Milano da una parte e verso le montagne lombarde, e Vienna, dall'altro.
Guido Soroldoni, Preside dell'Istituto Statale d'Arte, ha illustrato i programmi di sviluppo dell'offerta formativa della storica scuola, riaffermandone la volontà di permanenza nella Villa.
Claudio Colombo, del team di avvocati che ha presentato, a nome di Legambiente, il ricorso al TAR contro la concessione a privati del restauro/ristrutturazione e gestione ventennale del corpo centrale della Villa, ha spiegato gli argomenti a base del ricorso, a partire dalla mancata rispondenza dei contenuti della gestione ai dettami del testo unico sulla tutela dei beni culturali e ambientali, circa la loro destinazione e la loro fruizione da parte dei cittadini.
Ha anche messo in evidenza la discutibilità dei criteri gestionali, che tra l'altro consentono appalti e subappalti senza gara, possibile e eischiosa fonte di scelte arbitrarie.
Giorgio Majoli, vicepresidente di Legambiente di Monza, ha descritto appassionatamente l'impegno profuso da questa associazione contro gli assalti ai beni pubblici, concretizzatisi nei ricorsi contro l'ecomostro della Ochan che ha sbarrato la prospettiva della Villa verso est, contro la costruzione nell'area in concessione all'autodromo di un distributore di carburanti cosiddetti alternativi e contro la concessione a privati della gestione ventennale del corpo centrale la Villa.
Roberto D'Achille, anch'egli tra i giuristi che hanno curato il ricorso al TAR, ha descritto, sulla base di dati economici desumibili dagli stessi atti della concessione, gli enormi profitti che il concessionario potrà realizzare a fronte delle "briciole" che ne trarranno le istituzioni concedenti.
I calcoli sono stati suffragati da un intervento di Daniela Pollastri, già Assessore al Parco nella precedente amministrazione Faglia, grazie a semplici confronti con i ricavi provenienti dalle concessioni molto più modeste dei bar nel Parco.
Al dibattito sono intervenuti anche sostenitori dell'amministrazione uscente, tra cui il figlio del Sindaco Mariani.
Le loro argomentazioni hanno puntato sulla tesi secondo cui, senza il ricorso al privato, il restauro della Villa non sarebbe stato possibile. Hanno inoltre attribuito, arbitrariamente, agli organizzatori del Convegno, la volontà di fare a meno di qualsiasi contributo da parte dei privati e di prevedere la gratuità delle visite al monumento e agli eventi, mettendo a carico del pubblico (e quindi del contribuente) l'intero costo della gestione dei beni.
Ha concluso l 'intenso dibattito Roberto Scanagatti, candidato Sindaco della coalizione di centrosinistra, con un apprezzamento per gli organizzatori del convegno.
Ha quindi affermato la necessità che le pubbliche istituzioni, e quindi il Comune di Monza, destinino risorse prioritarie alla gestione dei beni culturali e ambientali nei vincoli di bilancio, e che l'intervento dei privati dovrà essere assoggettato alle scelte strategiche del pubblico circa la destinazioni dei beni comuni e la loro generale fruibilità, e ai controlli conseguenti.
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