La Giunta Mariani, evidentemente vuole lasciare un “buon ricordo di se” ai cittadini monzesi, in questo caso in particolare a quelli che già soffrono di molti disagi.
Come si dice dalle nostre parti: Mariani “ne inventa una ogni giorno…”, l’ultima è quella della scelta di trasferire gli attuali uffici dei servizi Sociali ed educazione dall’attuale sede di Via Appiani in una palazzina all’estrema periferia, in Viale Stucchi. E’ noto, che l’attuale decadente sede dei servizi sociali ha bisogno di opere di ristrutturazione, lavori che vanno fatti, altresì la scelta di spostare in periferia i servizi appare demenziale. Una “nuova sede” che deve essere utilizzata da persone, anziani e famiglie già con grossi disagi ,se ne troverebbero altri aggiunti da affrontare: mancanza di mezzi pubblici adeguati in una zona ad alto tasso di traffico veicolare e di rischio pedonale. La scelta operata dalla Giunta Comunale non è solo peggiorativa dell’efficacia, dell’efficienza e della qualità dei servizi erogati all’utenza, ma anche antieconomica in quanto comporta un aumento delle somme destinate agli affitti dei settori coinvolti (la bozza di contatto prevede il versamento al locatore di €. 56.400 annui per la sistemazione degli spazi, che per una locazione commerciale prevista nella detta bozza di anni 6+ 6 rinnovabili corrisponde a €. 676.800 a fronte di un canone annuo di €. 243.600 ovvero in anni 12 €. 2.923.200). Questo aumento di costi mal si tollera in un contesto di scarsità di risorse finanziarie con conseguenti tagli operati in tutti i settori compresi quelli che si occupano dei cittadini più deboli mentre risulterebbe meno dispendiose trovare una localizzazione provvisoria ai 35 lavoratori ancora presenti presso la sede storica dei Servizi Sociali al fine di dare luogo alla ristrutturazione dello stabile, di proprietà Comunale, di Via Appiani 17. L’opposizione in Consiglio Comunale e il Sindacato nel suo insieme, non hanno perso tempo nel dare voce al dissenso e alla contrarietà di questo provvedimento che si richiedere di sospendere per individuare altre soluzioni che tengano conto della particolarità dell’utenza e della necessità di contenere i costi. E’ partito un Appello (allegato) promosso dal Sindacato, che chiediamo a tutti di firmare affinché questa scelta sbagliata sia fermata al più presto.
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