La Cisl Lombarida ha realizzato un Rapporto sugli effetti della crisi, sulla base dei dati ufficiali relativi alle richieste di cassa integrazione presentate nel corso del 2011 dalle imprese lombarde. I dati che ne emergono sono a dir poco allarmanti: anzi agghiaccianti!
53.500 sono i lavoratori licenziati in Lombardia nel 2011 a causa della crisi, oltre il doppio rispetto ai licenziamenti pre-crisi.
Oltre 185mila i posti di lavoro persi dal 2008 a oggi!! Due terzi di questi licenziamenti non godono dell'indennità di mobilità che per due-tre anni rappresenta un sostegno importante per i soli lavoratori delle aziende industriali. Complessivamente, nel 2011 è stato richiesto in Lombardia un numero di ore di cassa integrazione in calo del 32,9% rispetto al 2010. E' evidente la necessità di procedere al più presto alla riforma degli ammortizzatori sociali, per tutelare tutti i lavoratori colpiti dalla crisi.
Non solo: nell'ultimo trimestre è tornata ad aumentare la cassa integrazione ordinaria (+29,2%). Gigi Petteni- segretario generale Cisl Lombardia – afferma, senza giri di parole, “a livello nazionale si deve negoziare una riforma del mercato del lavoro che lo modernizzi e che sostenga con nuovi strumenti chi cerca e chi perde il lavoro in Lombardia non dobbiamo stare con le mani in mano. Dobbiamo iniziare il nuovo anno riprendendo il confronto tra le parti sociali e la Regione per darci nuovi obiettivi: difendere il lavoro, incentivando le soluzioni di ricollocazione, favorire le assunzioni dei giovani, sostenere le imprese negli investimenti".
All'economia e ai lavoratori lombardi serve una nuova politica comune di tutti i soggetti concentrata sullo sviluppo, sulla crescita e sul rilancio dei fattori positivi del nostro tessuto. "L'aumento delle richieste di cassa integrazione- prosegue Petteni- in questi ultimi mesi suona come un segnale preoccupante rispetto alla fase di frenata che l'economia lombarda ha registrato in autunno e getta una luce negativa sulle aspettative per il 2012.
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