Nell’ambito del Progetto Monza 2012, il Forum politiche sociali, ha organizzato una serata con l’obiettivo di ascoltare e raccogliere idee utili alla costruzione del programma elettorale.
Il metodo utilizzato, non ha previsto relazioni ma i presenti hanno potuto liberamente esprimere i propri pareri intorno alla situazione del welfare locale.
Presenti anche operatori sociali e rappresentanti del terzo settore, oltre che i candidati alle primarie per il centrosinistra.
Con toni e argomentazioni diverse, comune è stata la critica riguardo allo scioglimento della rete territoriale dei servizi sociali nella nostra città, così come riguardo ai gravi tagli alle spese sociali ed a un disinvestimento formativo e politico della Giunta Mariani, troppo occupata in questi anni a fare del cemento la propria priorità.
Rimettere al centro le politiche sociali, riqualificare la spesa e gli operatori, riattivare i tavoli di concertazione con il terzo settore, sono solo alcuni degli spunti emersi dagli intervenuti.
Importante e interessante anche dal punto di vista formativo la comunicazione di Sergio Venezia della Cisl Brianza che con la proiezione di alcune slidze, è riuscito a mettere bene a fuoco la situazione e le (tristi) prospettive del welfare regionale e locale.
Alcuni dati forniti parlano da sé e aiutano bene a capire alcuni dei perché della relazione tra crisi economica e tagli alle spese sociali
L’Italia è solo undicesima in Europa nella spesa per la protezione sociale e si lascia alle spalle solo la Grecia, Portogallo e Spagna mentre subito dopo la Polonia è la nazione che “si mangia” per il 67% di questa spesa in pensioni. Alle famiglie (4,4%), disoccupati (2%), casa (0,1%) restano solo le briciole.
Entrando poi nella suddivisione delle spese per il welfare fornite dallo stato in questi anni scopriamo che:
__MCE_ITEM__- i Fondi per le politiche a favore delle famiglie si riducono dai 364 milioni di euro del 2008 ai 52,5 del 2012
__MCE_ITEM__- il Fondo per l’autosufficienza a favore degli anziani si riduce dai 300 milioni allo zero del 2012
__MCE_ITEM__- il Fondo a favore degli affitti si riduce dai 205 mil. di euro ai 34 milioni del 2012
In questo quadro europeo e nazionale, si inserisce la politica sociale della Regione Lombardia con le recenti scelte che disegnano un modello di welfare che cambierà radicalmente la propria funzione riguardo a enti locali e modalità di interventi.
Infatti, le linee guida dei futuri Piani di Zona Territoriali, oltre che a prevedere un allargamento delle zone territoriali di riferimento, che ne stravolgono la relazione di prossimità con i bisogni dei cittadini, affermano chiaramente che il welfare pubblico è ormai insostenibile.
Questo significherà:
“valorizzazione delle famiglie”: cioè delega e scarico di responsabilità
Sussidiarietà: intesa come delega al volontariato e terzo settore l’onere dell’assumersi completamente gli interventi
Sostegno alla domanda e non più all’offerta (dote sociale)
“Imprenditività dell’Ente locale---traduzione l’ente locale dovrà cercare i soldi tra i privati e delegare a loro le titolarità degli interventi
Welfare leggero e solo rivolto ai più bisognosi. Famiglie numerose, sostegno alla maternità, non autosufficienti.
Infine un dato monzese,che fotografa bene la gravità della situazione:
nel 2010 si spendeva in servizi più di 3 mil. di euro mentre nel 2012 saranno solo 705 i milioni a disposizione
nel 2010 si spendevano più di un milione di euro in termini di erogazioni di sostegno mentre nel 2012 ne sono previste 800 mila.
Infine Sergio Venezia ha portato nella serata anche le proposte del sindacato, in una situazione nella quale è difficile trovare un equilibrio tra la grande domanda sociale esistente nel paese e in città e la drastica riduzione dei bilanci sociali.
Queste le proposte:
- Omogeneizzare I criteri di erogazione dei servizi e di partecipazione alla spesa (Regolamenti) su base di Ambito
- Definire i Livelli Essenziali di Prestazioni su base d'Ambito che devono essere garantiti a tutti I cittadini
- Attuare serie misure di contrasto all'evasione fiscale locale, dando attuazione alla sperimentazione di Monza
- Le risorse aggiuntive in entrata devono destinarsi prioritariamente ai servizi sociali
- La partecipazione alla spesa deve essere improntata all'equità (livello di esenzione e fasce di progressività)
- Anche a fronte di contributi privati la programmazione deve rimanere partecipata e pubblica
In conclusione, una serata (pur non molto partecipata), ha visto per attenzione, qualità della presenza e contributi forniti dai presenti, le premesse per un lavoro di elaborazione utile al centrosinistra e al futuro della città.
Report