A Cortona al via Cultura Democratica. Tonini: "La sifda dei democratici: uscire dalla crisi con soluzioni che guardano in avanti, non ripiegandosi come la destra"
Fare formazione come una “sfida per necessità di continui aggiornamenti “e per questo Annamaria Parente, responsabile formazione del PD spiega che vuol dire “creare identità, individuare cambiamenti obiettivo raggiunto di creare un sistema formativo con più strumenti e una rete di 100 persone che ci lavorano con 200 docenti e 2000 partecipanti”.
E una seconda edizione che in base alle richieste dei partecipanti privilegia 3 filoni e confronto con relatori e tra ragazzi nei laboratori. Così nel suo slauto di apertura ai ragazzi emerge come “Cortona 2 è formazione ma anche elaborazione: di un metodo partecipativo. È la bellezza di discutere, ascoltare, fermarsi per riflettere, creando relazioni umane, comunità, insomma una palestra di politica”. Nella giornata di apertura viene citato Massimo Salvadori: “ la democrazia si salva se si rinnova, reinventa, non arrestando la globalizzazione ma con nuovi assetti istituzionali”. Ed ecco la domanda che percorrerà tutte le aule: “ Come contrastiamo il rischio di svuotamento della democrazia?” I problemi sono tanti: c’è l’informazione, con una mancanza di dibattito pubblico informato che è causa della crisi della democrazia: “da noi fa vincere la destra assieme al sistema informativo viziato. Poi c’è l’economia, gli unici ad aver previsto la crisi sono stati gli economisti comportamentali perché la gente ha fatto scelte sbagliate. Come possiamo proporre un’architettura delle scelte, una spinta gentile?”
Siamo alla seconda edizione e per Giorgio Tonini, responsabile dell’Area Formazione e studi PD “diventiamo una tradizione se ne avremo il tempo. Questo splendido borgo italiano è come vorremmo fosse il Paese, con tempi di vita a dimensione umana, struttura urbanistica della convivenza civile che favorisce la trasmissione dei valori democratici, ed è nei liberi comuni che la storia del nostro popolo ha sperimentato la democrazia scoperta a livello nazionale molto più tardi”.
I ringraziamenti. “Grazie a Walter Veltroni il primo ispiratore di questa esperienza, ci ha creduto fin dall’inizio l’ha voluta perché il Pd ha bisogno della formazione più del pane, guai non ci fosse e non ci foste voi, giovani che diventano amici e fanno rete, non per ragioni di potere, ma perché sentono insieme la curiosità di capire e la voglia di cambiare il mondo dove siamo”. Per Tonini è “la speranza più grande del pd senza di cui saremmo già morti, saremmo niente, anche al governo. Siamo forti se mobilitiamo energie, speranze, passioni fondate sulla comune esperienza intellettuale e politica”.
Poi ringrazia Franceschini “che l’anno scorso aprì la scuola e se ne è innamorato, invitandoci ad andare avanti. Grazie anche ai dirigenti che ci hanno criticato, che ci hanno detto di avere dei dubbi, assolutamente legittimi, non saremmo democratici se non ci criticassimo con l’obiettivo di fare meglio. Proprio per questo - precisa il senatore - nel programma abbiamo dato più spazio alla storia, imparando dai nostri errori, perché il PD non nasce dal nulla. La nostra formazione non può essere quella di 50 anni fa, che aveva l’ambizione di compiutezza, e a chi si formava era presentata nell’organicità come una visione del mondo, o una previsione addirittura. Oggi è per fortuna impossibile, viviamo in un mondo diverso, complesso,articolato, non i binari ma un mare aperto, la fatica della libertà, che ha con se il germe dell’incertezza e della preoccupazione di riuscire a trovare la strada giusta”.
Un partito che investe nella formazione, orgogliosamente, spendendo “1 milione di euro l’anno per la formazione, la seconda voce dopo la comunicazione ed è importante. Formazione di un pd che si sente in ricerca di soluzioni agli enormi problemi dell’umanità, facente parte di un movimento democratico mondiale,ma anche Obama è in difficoltà mentre cerca una via di uscita per l’umanità con più libertà più democrazia più giustizia sociale più pace: avanti e non indietro”. E’ questa per la conferenza di apertura di Tonini la chiave di Cultura Democratica e della politica dem.
Ci riuscirà? Non lo sappiamo, allora cos’è la formazione pd? Risponde: “Mettersi in sintonia con questa grande corrente di pensiero perché le vie di uscita della destra si sono rivelate vicoli ciechi. Bush aveva rivinto e gli USA sono stai ridimensionati a livello internazionale mentre la crisi economic a ha mostrato come vivessero al di sopra dei propri mezzi, creando squilibri. Ecco che la cultura neocon che aveva dominato dagli anni 70 si è rivelata una cultura che balbetta a fronte della crisi. E gli Usa hanno dato fiducia ai dem che hanno proposto cosa?” Più multilateralismo, ma anche con una riforma sanitaria che dice: usciamo dalla crisi con più uguaglianza, in un nuovo stato sociale. È questa la grande questione, in tutto il mondo la destra è ripiegata ma in Italia e Europa ha una presa forte, è un paradosso che ci fa soffrire.
Chiude collegando le lezioni alle prossime primarie: “Il congresso pd è animato, con dei tratti di asprezza, noi ospiteremo tutti e 3, le loro risposte sono diverse, anche profondamente, ma la domanda è la stessa: Come fare a uscire dalla crisi in avanti mentre il governo scandalosamente è impegnato solo a far sì che il paese non veda non sappia non ragioni? Il prossimo segretario chiunque esso sia dovrà costruire una vera alternativa”.
Marco Laudonio
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