Lunedì mattina il Comitato “La Villa reale è anche mia” ha presentato in una Conferenza stampa, una prima serie di osservazioni riguardo al Disciplinare d’incarico (allegato) dell’appalto per la Villa Reale.
Un lavoro serio e argomentato che dimostrano che le preoccupazioni finora portate sulla “svendita” della Villa reale” e sullo stravolgimento della sua funzione erano fondate.
Anzi , una prima lettura del Disciplinare d’Incarico per la gestione della Villa, amplifica e di molto queste preoccupazioni.
Il Comitato si è soffermato in particolare su due aspetti fondamentali:
- l’aumento delle funzioni commerciali previste perfino negli storici piani nobili
- la costituzione di un organismo di controllo…che prevede anche i controllati…
Sull’uso degli spazi, fermo restando che l’articolo 11 del D.I non chiarisce per nulla nella sua genericità riguardo al cosa si intenda per attività artigianali, riguardo a:
Il piano alto del Belvedere sarà esclusivamente adibito all’alta ristorazione e l’Alta Ristorazione potrà offrire i suoi servizi di catering/rinfresco/ricevimenti di nozze anche ai Piani Nobili e nella Corte d’ingresso.
Una prima riflessione: il Belvedere verrà quindi occupato ad uso esclusivo per l’alta ristorazione e non potrà prevedere l’accesso al pubblico dei visitatori della Villa e si propone anche come funzione di servizio anche per i piani nobili, che vengono così stravolti nelle loro funzioni originarie
Ai Piani nobili:
All’art.13 infatti si legge rispetto al capitolo Eventi
In particolare, in questi spazi potranno svolgersi attività a titolo esemplificativo,
- mostre temporanee su temi che possono spaziare in diversi settori, dalla ricerca scientifica e tecnologica ,alla produzione;
- convegni; corsi di formazione; conferenze;
- concerti da camera; ricevimenti; vernissages;
- inaugurazioni; attività di svago; assemblee di società; sfilate di moda; servizi fotografici privati, professionali e ad uso pubblicitario; presentazione di prodotti e/o brand, libri, pubblicazioni,etc; cocktail; rinfreschi; serate di gala, banchetti; matrimoni e ricevimenti nuziali; manifestazioni; conferenze stampa; set cinematografici o televisivii; sessioni d’aste; (video jockey) set, live music e drinks; iniziative ludico-sportive; etc.
Ovviamente il Concessionario organizzerà l’utilizzo di questi spazi, secondo tariffe e biglietti d’ingresso che gli permetta di ottimizzare e mettere a reddito tali attività.
Il secondo aspetto evidenziato dal Comitato riguarda il costituendo organismo di controllo delle attività e che prevede 2 rappresentanti del concedente e 2 rappresentanti del concessionario, con una evidente commistione tra controllori che sono anche gli stessi di quelli che dovrebbero essere quelli controllati.
Il Comitato ha fatto brevi ma efficaci osservazioni durante la conferenza stampa.
Siamo in presenza di un disciplinare d’incarico, che conferma in termini peggiorativi l’ampliamento della funzione commerciale predominante della villa reale, dimostrata anche con l’ invasione degli stessi piani nobili.
Commercializzazione che va a stravolgere le funzione principali della Villa stessa, che è sempre bene ricordare che è quella di un museo di se stessa e di ospitante di mostre di valore artistiche internazionali;di conseguenza saremo in presenza di una massiccia riduzione di possibilità d’accesso del pubblico alla Villa.
Una cancellazione dell’obiettivo che si era dato lo stesso Consorzio che recita al comma a) garantire la conservazione, il recupero e la valorizzazione del complesso monumentale ed ambientale della Villa reale
L’introduzione di un organismo di controllo “farsa”, che svuota la funzione mai (non a caso) attivata del comitato scientifico del Consorzio e il comitato, rivolgendosi al Sindaco Mariani (tifoso dell’esperienza Schonbrun) gli ha ricordato che a Vienna approposito di organismi di controllo, lì ce né uno composto da 20 persone esperte (economisti, docenti di storia dell’arte e della cultura etc) che vagliano avvenimento per avvenimento, prima che questo venga messo in programmazione.
Il Pd in serata, nel pieno rispetto dell’autonomia del Comitato, ha voluto riportare in aula consigliare le argomentazioni del Comitato, riservandosi in una fase successiva (ricevuti tutti gli atti richiesti) di fare una propria e compiuta valutazione che sarà certamente tema di mobilitazione in città da parte del partito.
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