Tuttavia, già durante la mattinata, sono emerse le enormi potenzialità che può esprimere un format come quello di Prossima Fermata, in cui si dà voce a personalità diverse, ma ricche insieme di idealità e di concretezza.
Erano presenti molti dirigenti del PD della Brianza ma, al di là dei loro interventi che in una normale manifestazione sarebbero stati il centro dell'interesse, la novità, in qualche modo rivoluzionaria per la Lombardia, è venuta dal fatto che i dirigenti abbiano avuto la pazienza di ascoltare e di valorizzare, con il loro ascolto, gli interventi di tutti: quelli dei candidati sindaci, ma soprattutto quelli dei cittadini e dei militanti, di chi vuole trovare nella politica prima di tutto un luogo di confronto, di chi è alla ricerca di risposte e mette in comune esperienze e conoscenze dirette immediate, brucianti.
Una cinquantina gli interventi, ottima la formula di 5 minuti a testa, che hanno toccato diversi temi e dimensioni della vita sociale : scuola e cultura, giovani e lavoro, disabilità e volontariato, integrazione e legalità, imprenditorialità e cooperazione, sanità, ambiente, energia alternativa, valorizzazione e salvaguardia del territorio.
La novità di quest'incontro è stata la narrazione concreta, di esperienze durissime vissute in prima persona, tanto più dolorose in quanto vissute in mezzo a gruppi sociali ricchi e indifferenti. A noi che ascoltavamo, quasi attoniti, è stata offerta, con asciutta dignità, in forma precisa e profonda, l'esperienza della sofferenza, di chi si trova sempre più solo ad assistere un figlio disabile, di chi perde il lavoro, di chi lo cerca con disperazione crescente.
C'era l'esperienza dei lavoratori della Yamaha o della Bames, che nella solidarietà collettiva trovava qualche motivo di speranza, c'era, c'è stata, anche la narrazione della solitudine, la narrazione del disagio, e delle risposte negate dalle istituzioni e dal tessuto civile, che si volge dall'altra parte, nonostante la sua ricchezza.
A questa dimensione estrema si è accostata poi la denuncia dell'indebolimento di tutti i presidi di assistenza e promozione sociale, dalla scuola alla sanità.
Sono, questi, i programmi in cui impegnare le amministrazioni locali, in particolare quelle che si avviano al voto. Ma si è indicata anche la necessità di usare strumenti semplici e diretti, dal linguaggio leggibile e chiaro, alla semplificazione delle procedure e alla distinta individuazione di problemi concreti, classici temi delle "fermate".
E' arrivato anche un invito all'opposizione, la più dura possibile: contro un sistema di abusi e soprusi e - proprio della Provincia di Monza si è parlato - che continua a deprimere i servizi pubblici e a stravolgere il territorio, fino a rendere difficile la vita di chi vi abita.
E ancora abbiamo ascoltato la denuncia della distorsione del sistema sanitario, privo di sistemi di controllo e di sanzione, tanto da apparire ormai funzionale agli interessi dei pochi privati che incassano a piè di lista, dopo aver scelto quali terapie fornire, sempre le più costose, non sempre le più utili.
La sorpresa è stata la testimonianza dell'ex assessore leghista alla Sanità della Regione Lombardia Alessandro Cé, ma anche la concretezza di chi ha spiegato come non sia la moltiplicazione dei servizi ospedalieri a garantire l'efficacia dell'assistenza.
In una sintesi più complessiva due richieste fondamentali sono state rivolte al partito da questa "Fermata" di Arcore: la prima è che il partito, il nostro partito, divenga o ritorni ad essere VISIBILMENTE il partito degli ultimi, il partito che, per gli ultimi, lavora in modo esplicito e determinato; la seconda è che siano tenuti fermi, o meglio recuperati e proposti con chiarezza alla coscienza di tutti, i valori indicati dalla Costituzione, a partire dalla definizione dei diritti, che riguardano innanzi tutto le persone e il lavoro, per poi arrivare alla conservazione e alla salvaguardia dei beni pubblici, cultura, istruzione, e territorio.
La giornata 'ottiene' le intenzioni degli organizzatori:''la politica che ascolta'', un bell'esempio di partecipazione.
Un evento che merita di essere ripetuto, portato nelle piazze, ancora piu' vicino alle persone, perche' ciascuno possa ascoltare ed essere ascoltato, essere protagonista consapevole e responsabile nelle scelte per la propria città, per il proprio territorio, per il proprio Paese.
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