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I soldi della cassa integrazione straordinaria in deroga non sono mai arrivati in Lombardia. Si tratta di un miliardo di euro di provenienza governativa di cui sono giunti solo 70 milioni e ancora una volta, come ha denunciato Carlo Spreafico, "le promesse di Formigoni sono state scritte sull'acqua e ora naufragano di fronte alla dura realtà di 50 mila lavoratori che costano 90 milioni di euro al mese".

"Nei primi sei mesi dell'anno - aggiunge Spreafico- erano state impegnate, ma non trasferite agli interessati, le risorse e ora non si sa ancora quando il ministro Tremonti firmerà il decreto per pagare i soldi ripetutamente promessi nell'accordo con parti sociali e Regione". "Chi è in cassa integrazione - ricorda Spreafico - deve fare i salti mortali per campare, utilizzando i propri risparmi e gli anticipi delle aziende o del sistema bancario. Il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga è destinato ad aumentare e da settembre la situazione peggiorerà, perché finora in molte piccole aziende e nell'artigianato si è cercato di fare di tutto per non gravare su questi strumenti pubblici, utilizzando le ferie arretrate e i riposi compensativi per straordinari".

La giustificazione dell'Assessore alla Formazione e Lavoro Rossoni, che ha sostenuto che i soldi ci sono e che le erogazioni avverranno in tranche successive, è debole.

"L'assessore - ha risposto Spreafico- sa benissimo che i soldi promessi dal Governo per gli ammortizzatori sociali in deroga non sono mai arrivati, né si è capito quando arriveranno. Non prendiamoci in giro - incalza il consigliere - tutti i lavoratori hanno avuto l'autorizzazione ad accedere alla cassa integrazione in deroga. Il problema è che l'Inps non ha ancora cacciato un euro. Inoltre, resta aperta la questione dei Co.Co.Co. che non hanno diritto alla Cig e per i quali il Pd ha proposto che la Regione garantisca un assegno mensile di 700 euro, coperto da specifico stanziamento di bilancio e dal risparmio ottenibile con la riorganizzazione del welfare regionale".

 

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