In consiglio PDL e Lega bocciano la mozione del Pd e non escludono siti in Lombardia
Torna a far discutere in Regione la questione spinosa inerente alla possibile costruzione di centrali nucleari sul territorio lombardo.
La scia di polemiche, creatasi dopo la bocciatura della mozione presentata dal Pd in Consiglio regionale dalla maggioranza ( 37 voti contrari e 24 favorevoli), non è andata scemando, ma, al contrario, si è intensificata dopo che Formigoni ha definito saggio il respingimento della mozione, poiché pregiudiziale, lasciando di fatto la porta aperta per eventuali richieste.
Questa presa di posizione lascia di stucco tutti coloro che si erano sentiti rassicurati dallo stesso presidente il quale, solo poco tempo fa, in risposta al ministro dello sviluppo economico Paolo Romani, aveva puntualizzato che la Lombardia, autosufficiente dal punto di vista energetico, non necessita di nessuna centrale nucleare.
"Dopo le parole del presidente Formigoni - dichiara Giovanni Pavesi , primo firmatario della mozione - era lecito chiedere al centrodestra di impegnarsi politicamente a chiudere la strada alle centrali nucleari sul nostro territorio, ma il voto di oggi ha chiarito che il no di Formigoni era scritto sull'acqua. PDL e Lega, in perfetta sintonia con il governo Berlusconi, ma a differenza di quanto deciso dal governatore del Veneto Luca Zaia per la propria regione, hanno di fatto dato il via libera alla realizzazione di impianti nucleari in Lombardia, che significa quasi sicuramente lungo il Po e più probabilmente nei siti già indicati anni fa, tra cui Viadana, nel mantovano. Una decisione di cui si assumeranno ogni responsabilità."
Agostino Alloni , cofirmatario della mozione, rincara la dose: "La sua maggioranza in Aula non solo ha bocciato la nostra mozione ma ha anche sostenuto, nelle dichiarazioni dei suoi esponenti, la necessità di dare corso al progetto nucleare del Governo. PDL e Lega hanno detto un sì convinto al nucleare. Qual è il Formigoni a cui credere?".
"Per le province del Sud Lombardia è una doccia fredda - conclude Alloni - perché le centrali, se mai si faranno, saranno sicuramente localizzate lungo il Po, tra Pavia e Mantova, passando da Cremona. PDL e Lega sanno che a Milano e nelle loro roccaforti del Nord non dovranno scontrarsi
con l'opposizione dei cittadini e dei sindaci. Forse le amministrazioni locali guidate dal centrodestra potrebbero finalmente dire se sono d'accordo. Tra un anno potrebbe essere troppo tardi".
Nucleare, il no di Formigoni era scritto sull'acqua
- Scritto da PD Monza
- Categoria: Attualità
Report