Penso che anche a Monza (d'altra parte la maggioranza è leghista) si sia insediato un bel #governodelcambiamento nel senso che questa Giunta cambia idea ogni due per tre. Stavolta tocca al Teatro Manzoni, elemento importante della campagna elettorale del nostro sindaco e del suo programma elettorale.
Ricordo bene come l'argomento sia stato oggetto di dichiarazioni appena eletto.
Il Teatro Manzoni andava venduto assolutamente e occorreva costruire un nuovo teatro più bello, più moderno, più grande per la nostra città!
Non c'erano dubbi al riguardo, anche perché vi era pure una giustificazione economica: il bilancio della azienda speciale Paolo Borsa era appesantito moltissimo dalla gestione del teatro e dai suoi costi... dunque perché mantenerlo attivo?
Giusto? Sbagliato.
Il nostro gioviale sindaco smentisce se stesso e lancia l'hastag #salvaManzoni.
“I monzesi sono affezionati al loro teatro”- cinguetta l'assessore Longo – “così abbiamo deciso di recuperare quello che abbiamo".
Ma come? Avete passato tutta la campagna elettorale a tuonare contro il Manzoni, la sua gestione, la struttura vecchia che ci faceva vergognare davanti al mondo dello spettacolo e dell’arte ed ora tutto ok?
Ancora una volta dunque la nuova Giunta torna indietro sui suoi passi e copia-incolla (come sua abitudine da quando governa) le scelte della Giunta precedente.
La giunta Scanagatti infatti aveva predisposto un calendario di interventi per sopperire alle mancanze strutturale e di sicurezza del teatro.
Le domande sono: riusciranno i nostri eroi a salvaguardare il Manzoni ora tanto amato? Quali opere realizzeranno, in che modo, con che soldi visto che nel bilancio non era stato inserito alcunché al riguardo? Ed il bilancio dell’azienda speciale Paolo Borsa? Come sanarlo?
Nel frattempo, come gruppo consiliare abbiamo richiesto accesso agli atti relativi al Manzoni e nel frattempo... prendiamoci un caffè a teatro e rimaniamo ad aspettare: quale altra idea si inventeranno i nostri eroi?
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