E’ questo un primo articolo di una serie di contributi che darò anche in futuro nella rubrica Opinioni.
Opinioni è una rubrica del sito che da spazio a contributi personali utili al dibattito da sviluppare all’interno del sito, del partito e degli elettori.
Obiettivo di questi miei articoli sarà quello di “andare controcorrente” rispetto a temi locali e nazionali e cercare (mi auguro) di provocare un dibattito tra i lettori del nostro sito.
La prima riflessione è una sorta di “lettera aperta” al nostro Sindaco Roberto Scanagatti.
Caro Roberto, caro Sindaco
Sono già passati 15 mesi dal tuo insediamento che rappresentò la realizzazione di un tuo “sogno politico e personale” ma anche quello di tutti noi del centrosinistra.
La ripresa autunnale si presenta ancora una volta difficile, per una Amministrazione, costretta “a fare i conti” (nel vero senso della parola) con la carenza delle risorse e con la necessità di fare fronte agli impegni presi con il programma di mandato.
Penso che sia abbastanza unanime il parere che da quando sei Sindaco, tu e la “tua Giunta” avete ben governato la città e ci sono molti fatti incontrovertibili a dimostrarlo.
Ne ricordo solo alcuni per brevità: l’aver ridato dignità, funzionalità e immagine alle istituzioni; non aver tagliato i servizi pur in mancanza di risorse; il blocco alla variante pgt e alla privatizzazione del NEI, l’avvio del progetto delle Consulte di quartiere, la qualità e il senso di MonzaGp e di Puliamo la città, l’introduzione del Wi Fi nelle sedi pubbliche, le azioni per le fasce più deboli presenti in città.
Ma adesso “viene il bello”…infatti nei prossimi mesi (tu mi insegni), capiremo se nei prossimi anni le scelte saranno indirizzate “solo” per una buona amministrazione (di per sé comunque positiva) oppure se sarà possibile avviare e realizzare quei progetti innovativi che ti hanno (anche) permesso di vincere le elezioni, con un programma che teneva insieme “sogno e realtà”.
E’ noto ,che con la realtà (anche brutta) ci sai proprio fare: le tue capacità di “fare tornare i conti”, il proverbiale pragmatismo, il saper tessere la difficile “tela” delle relazioni in città…ma in quanto a sogni, Roberto come siamo messi? Sarà possibile affiancare queste tue capacità con quel “spirito di avventura” necessario per realizzare quei sogni (del mandato), che per ora (almeno io) faccio fatica a vederne la luce?
Mi riferisco in particolare ai progetti innovativi che sono un po’ gli strumenti del cambiamento radicale o meno della nostra città per il futuro.
Di questi progetti, tra i molti , ne ho scelti tre.
Sogno numero uno: Expo
Parto facile…perché in questo “sogno” sei stato tu il primo a crederci e lo hai già dimostrato sbattendoti un casino per portare Expo a Monza..
Domanda: un Expo “sopra la testa” di Monza e dei monzesi oppure un Expo con Monza e i monzesi?
La partenza (tuo malgrado, lo sappiamo) non è stata delle più felici ,con quella Villa e il nostro Presidente blindati e una città tagliata fuori ed estranea al grande avvenimento estivo.
Un cambio di marcia si impone..
Un progetto Expo che coinvolga la città, che faccia sentire cittadini e realtà associate, come una parte di esso, una Monza che possa contribuire con le proprie migliori eccellenze culturali e sociali.
Un mondo delle competenze che partecipino in maniera attiva alla ideazione e programmazione di eventi Expo, che ci auguriamo non siano calati dall’alto ma che possa vedere la nostra città partecipe e non semplicemente spettatrice.
Sogno numero due: Il Parco e la Villa
Il secondo sogno, riguarda proprio il Parco e la Villa Reale (sede Expo). Qui la cosa sii fa davvero dura, perché come Presidente del Consorzio già ti trovi nella quotidianità a scontrarti ogni giorno con limiti e problemi del suo funzionamento e forse (dico io) il Consorzio ha bisogno di un pit stop e di una revisione profonda dopo i primi anni di sperimentazione..
Certo,l ‘eredità dell’appalto di privatizzazione della Villa è pesante ma il tentativo di modificarne almeno in parte condizioni e filosofia va fatto, anche insediando finalmente quel Comitato Scientifico (previsto dallo Statuto) composto (e compensato!) da autorevoli esperti di livello nazionale e internazionale
Un Comitato, che sia almeno in grado di “controllare” e indirizzare per il Consorzio la programmazione culturale e museale, che andrà fatta dopo la conclusione del restauro della Villa. Un gruppo competente capace anche di proporre un disegno progettuale e strategico riguardo all’insieme del sistema Parco-Villa-Città.
Anche il Parco aspetta da te un segnale forte. Lo potrebbe dare realizzando, proprio in occasione di Expo 2015, quel Festival dell’Ambiente e della Cultura che nel programma abbiamo pensato svolgersi nel Parco,in Villa e in relazione con la città
Un Festival che attraverso eventi tipo: Mostre -Convegni –Rappresentazioni teatrali – Musica – Iniziative eno-gastronomiche - Workshop – etc possa dimostrare che Parco, Villa e città non sono “contenitori” da riempiere ma spazi e luoghi dove sia possibile coniugare eventi e compatibilità ambientale, qualità ed economicità necessaria.
Sogno numero tre: “i nuovi cittadini”
Il terzo e ultimo sogno, è quello che riguarda i “migranti” che sono presenti nella nostra città con le loro diverse etnie, culture, religioni e appartenenze.
A Monza la loro è una presenza spesso “invisibile”; “nuovi cittadini” con i quali siamo entrati in contatto in campagna elettorale e che con loro abbiamo preso impegni e suscitato comprensibili attese.
La sfida è di quelle proprio difficili: per la cultura ostile di molti monzesi, per le difficoltà dei migranti di diventare protagonisti e per progetti che richiedono pazienza e sperimentazione.
Nella realizzazione della Casa delle Culture, dell’’Agenzia per l’Accoglienza e nell’insediamento della Consulta, risiedono aspettative dei nuovi cittadini migranti e delle associazioni che in città si occupano di loro.
Certo Roberto, i “sogni” rischiano di restare desideri se a disposizione ci sono solo “fichi secchi”; così come sono convinto che da solo (soli) non ce la puoi (potete) fare, con tutta la totale buona volontà e dedizione che ne sei (siete) capaci e che ti riconosciamo..
Il sogno (del programma di mandato) può diventare realtà (secondo me), solo se, nel rispetto dei diversi ruoli, l’insieme delle migliori energie amministrative, politiche, culturali, sociali presenti in città si metteranno insieme e verranno attivate e mobilitate in un grande sforzo comune.
Uno sforzo capace di riempire i progetti innovativi in termini di idee,creatività, fattibilità, consenso,
Continuare a “ben amministrare” resterà il tuo primo e indispensabile compito ma tentare di “far sognare” e cambiare radicalmente questa città resta ancora l’obiettivo più importante.
E’ forse possibile che in questa lettera, ho fatto riferimento a interventi che sono già “in cantiere” o nell’animo delle tue scelte, sarei io il primo ad esserne contento perché vuol dire che si sta andando in questa direzione ma lo spirito di questo scritto lo avrai, mi auguro, ben compreso.
E allora...”facci sognare Roberto!!... sono convinto che in tanti (io per primo) ti seguiranno perché, così come per la tua vittoria alle elezioni anche questo della realizzazione del programma non potrà essere che un sogno realizzato da te insieme a tutti noi.
Grazie per la lettura,per…la pazienza e buon lavoro caro Sindaco
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