Raccogliendo l’invito della redazione a partecipare alla discussione sulla situazione nazionale del PD, provo a sintetizzare i 3 pensieri che ho condiviso in Assemblea Cittadina:
1) La Pancia e la Testa: nei giorni scorsi (e anche adesso nella continua evoluzione dei fatti), sono stato fortemente combattuto tra emozioni e razionalità. La “pancia” mi portava e mi porta a dire “mai un accordo con un ‘bandito’ ” (perché di questo si tratta). Nella mia vita personale e professionale non sono mai sceso a patti / negoziazioni con persone, organismi, fornitori, clienti, consulenti, partner professionali, enti o associazioni, che hanno dimostrato comportamenti opportunistici, biechi interessi personali, finti orientamenti all’interesse generale. E vedere adesso il principale responsabile della distruzione del nostro Paese gongolare esageratamente (in Assemblea ho detto “godere come un riccio in calore”, ma mi hanno ripreso …) per come stanno andando le cose, ancora in suo esclusivo favore, mi da ancora una volta un pugno nello stomaco. La “testa” però mi dice che, alla situazione in cui siamo arrivati, ci siamo messi in un “cul de sac” da cui, forse, non si può che uscire con un governo di scopo (ma ben definito negli outcome da ottenere e con delle deadline non dilazionabili oltre un certo tempo, pena una cacciata di massa di tutti gli irresponsabili: clausole da mettere nero su bianco, prima di cominciare). E, in ogni caso, il combattimento interiore pancia-testa rimane.
2) La speranza: Ho ricevuto numerose risposte ad una mail che come portavoce del Circolo 1 ho inviato a ca. 350 simpatizzanti del Circolo, per condividere pensieri sulla situazione. Erano mail che a loro volta condividevano considerazioni, proteste, amarezze, richieste, proposte … E lo facevano rivolgendosi ad un semplice portavoce di Circolo. Lo considero un segnale di speranza: nonostante gli sconcertanti comportamenti di parte dei nostri rappresentanti nazionali e della dirigenza, è positivo il fatto che noi, semplici militanti o elettori, ci prendiamo la briga di far sentire la nostra voce e anche la nostra rabbia, chiedendo fortemente conto di queste assurdità che sono avvenute e stanno avvenendo. E lo facciamo dalla base e nella base. E’ un insegnamento che la dirigenza nazionale dovrebbe raccogliere
3) la Richiesta: i 101 vigliacchi traditori (non è un’offesa, è la definizione da vocabolario), non possiamo accettare che restino nel nascondimento. Ho proposto all’Assemblea cittadina che, nel documento che verrà inviato alla segreteria nazionale, sia inserita una richiesta formale da rivolgere a tutti i parlamentari: “chi ha vigliaccamente impallinato Romano Prodi, di nascosto sotto un catafalco, dopo aver alzato la mano per dire – all’unanimità – che lo avrebbe votato come candidato del PD alla Presidenza della Repubblica, deve dichiararsi”, se è uomo o donna con una dignità. E’ nostro diritto di elettori chiederlo, è loro dovere di parlamentari dircelo (perché loro sono là non a titolo personale ma in nostra rappresentanza) … affinché possiamo regolarci per una prossima volta.
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