Lunedì 13 maggio dalle 9:30 alle 13:00 presso la Sala Bella dell’Istituto Leone Dehon (Via Appiani, 1) si terrà “Sulle orme di Einaudi – Europa ed economia: Conversazioni su uno sviluppo organico e sostenibile a 150 anni dalla nascita di Luigi Einaudi”, interessante iniziativa promossa dal Comune di Monza, ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e Festival della Sostenibilità, in collaborazione con Assolombarda e APA Confartigianato.
L’evento vedrà gli interventi del direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) dottor Marco Riccardo Rusconi e il professor Enrico Giovannini, co-fondatore e direttore scientifico dell’ASviS. Parteciperanno inoltre alle conversazioni Giovanni Caimi, vicepresidente di Assolombarda e presidente della sua sede territoriale di Monza e Brianza, Enrico Brambilla, segretario generale di APA Confartigianato, e Mirco Scaccabarozzi, segretario generale di CISL Monza Brianza Lecco.
Le concomitanze superficiali che portano all’organizzazione di questo incontro sono:
- la ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di Luigi Einaudi (professore di Scienza delle Finanze all’Università di Torino, economista, giornalista, costituente, Governatore della Banca d’Italia, senatore, Ministro del Tesoro, Presidente della Repubblica)
- l’avvicinarsi del momento di rinnovamento delle cariche parlamentari e governative europee
- un contesto economico complesso, instabile ed incerto a livello internazionale, europeo e nazionale
- la trasformazione del lavoro, tra vecchie e nuove professioni, carenze di competenze e di persone, emergere di soluzioni tecnologiche in parte sostitutive del lavoro
- uno squilibrio climatico ormai acclarato e la ricerca di una diversa sostenibilità climatica, economica, di un vivere civile tra popoli
In realtà, però, ve ne sono anche altre, almeno cinque.
Innanzitutto, il contesto della rifondazione, ricostruzione. Come ci ricorda il sito della Fondazione Einaudi, Luigi Einaudi assume la carica di Governatore della Banca d'Italia all'inizio del 1945, affrontando enormi sfide nel dopoguerra italiano. L'inflazione dilagante e la disgregazione dei sistemi dei prezzi si sommano ai danni strutturali e materiali causati dal conflitto. Nonostante ciò, Einaudi guida gli sforzi per ripristinare la stabilità monetaria, finanziare la ricostruzione e rilanciare l'economia italiana.
Le sue contribuzioni post-belliche includono il coinvolgimento nella Consulta e nell'Assemblea Costituente, dove ha un ruolo chiave nella redazione della Costituzione Italiana. Einaudi ricopre diverse cariche governative, tra cui Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Finanze, mantenendo contemporaneamente la posizione di Governatore della Banca d'Italia.
Eletto Presidente della Repubblica nel 1948, Einaudi sottolinea la resilienza della nazione di fronte alle passate turbolenze, evidenziando l'importanza dell'unità nazionale e della ricostruzione. Durante il suo mandato, l'Italia guarisce dalle ferite della guerra, aderisce alla NATO e alle istituzioni europee, riottiene Trieste e avvia la modernizzazione economica.
Inoltre, Einaudi promuove l'unità europea e i principi federalisti, argomentando che l'interdipendenza delle nazioni rende necessaria la cooperazione globale per evitare la guerra. Contrario alla sovranità assoluta degli stati, sostiene che solo attraverso una federazione europea si può garantire la pace e il progresso del continente. Questa federazione dovrebbe avere un'autorità sovrana con un mercato comune, un esercito, una finanza e un sistema giudiziario unificati.
In terzo luogo, attualmente l'Europa sta affrontando una serie di riflessioni sul suo ruolo in un mondo in costante cambiamento. Questo dibattito coinvolge sia gli Stati membri, con le loro opinioni e tensioni nazionalistiche, sia figure di spicco come Letta e Draghi, che presentano visioni differenti sull'Europa. Mentre Draghi propone una rottura netta con il passato per motivi geopolitici, Letta si concentra sull'adattamento degli strumenti esistenti al nuovo contesto, rafforzandoli secondo i principi dell'economia sociale e di mercato.
Sia Draghi che Letta concordano sull'importanza di una politica industriale europea e sulla necessità di ridurre le deroghe nazionali nei settori strategici per promuovere la resilienza dell'Unione. Inoltre, sia Draghi che Letta sono d'accordo sul fatto che l'UE sia in ritardo nel campo dell’economia digitale.
Il recente rapporto pubblicato dall'European Policy Analysis Group, in collaborazione con il Cesifo dell'Università di Monaco, la Toulouse School of Economics e l'Institute for European Policymaking della Bocconi, evidenzia che i finanziamenti europei per l'innovazione, incluso il programma Horizon, sono principalmente destinati a ricerca incrementale in alcuni settori manifatturieri, con scarsi investimenti nell'innovazione radicale e di frontiera. Per superare questa situazione stagnante, è necessario che gli approcci adottati da Draghi e Letta diventino complementari: la focalizzazione esclusiva non promuove necessariamente l'innovazione, ma potrebbe addirittura ostacolarla attraverso acquisizioni mirate di potenziali futuri concorrenti.
Vi è poi anche il ruolo dei territori e delle macroaree geografiche. Come valorizzare i singoli territori all’interno degli Stati, come rafforzare le caratteristiche peculiari senza dimenticare le sfide globali. Ma anche come riequilibrare il ruolo di un’Europa all’interno di una compagine politico-economica oggi influenzata da Stati Uniti e Cina ma dove altre aree del globo fanno sentire la propria voce: Russia, America Latina, Africa (che a fine secolo passerà da 1,5 miliardi di abitanti a 4). Dove conflitti e immigrazione sono voci di disagi da comprendere e comporre.
Da ultimo, ma certo non meno importante, vi è infine il significato della sostenibilità: economica, ambientale, sociale. L’ultimo rapporto sullo stato del clima a livello internazionale, predisposto da Copernicus Climate Change Service (C3S) ricorda come gli ultimi tre anni siano stati in Europa i più caldi in assoluto. E come dagli anni '80 l'Europa si sia riscaldata due volte più velocemente della media globale, diventando il continente che si sta riscaldando più velocemente sulla Terra.
Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la percentuale di terra europea nell'Artico, che è la regione che si sta riscaldando più rapidamente sulla Terra, e ai cambiamenti nella circolazione atmosferica che favoriscono ondate di calore estive più frequenti. I ghiacciai si stanno sciogliendo e ci sono cambiamenti nell'andamento delle precipitazioni. L'aumento delle precipitazioni estreme sta portando a eventi catastrofici, come le diffuse inondazioni registrate in Italia, Grecia, Slovenia, Norvegia e Svezia nel 2023. Nel frattempo, l'Europa meridionale sta assistendo a siccità diffuse. La frequenza e la gravità degli eventi estremi sono in aumento.
L’attività di ASviS, con cui nasce questo evento, ci ricorda come la sostenibilità sia un concetto ampio, disegnato molto bene dall’ONU. ASviS evidenzia anche un forte ritardo dell’Italia nell’attuazione degli obiettivi 2030 definiti dall’ONU.
Crediamo, quindi, che in questo appuntamento che si terrà lunedì 13 maggio ci siano molti elementi di riflessione, per i quali invitiamo la cittadinanza tutta a partecipare.
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