È sempre più evidente che esistano due partiti all’interno del PD.
Uno è sicuramente quello di cui parla Nicola Zingaretti: capicorrente, poltronari, un partito decisamente non edificante, animato da un ristretto gruppo di persone e che, francamente, non mi rappresenta.
Però, il mio partito è diverso.
Non è quello di cui parla Zingaretti.
Il Partito in cui milito, che dirigo in un comune capoluogo, è formato da donne e uomini che dedicano il loro tempo e le loro energie per il bene comune senza chiedere nulla in cambio.
È formato da amministratori locali, consiglieri regionali e parlamentari che, magari, saltano meno agli onori della cronaca, ma ogni giorno si impegnano per il territorio in cui vivono e, da un anno a questa parte, lo fanno ancora più alacremente, cercando di dare risposte e rassicurare i cittadini in un momento decisamente complesso.
È formato da militanti che si consumano le suole delle scarpe per le vie dei loro comuni, che animano i gazebo in strada, che non hanno mai mancato un appuntamento elettorale: pioggia, sole, vento e, ultimamente anche neve, non sono mai stati un problema.
La gola secca a furia di parlare ma l’entusiasmo negli occhi.
Questo è il mio Partito Democratico, ben lontano dalle logiche dei palazzi romani.
Questo è il Partito in cui da tempo milito, cercando di costruire ogni giorno, insieme a tante donne e tanti uomini un domani migliore.
Quando sentite parlare di poltrone, di lotte intestine, di gruppi di interesse più o meno ampi, fatemi un favore: ricordate che c’è molto altro e che il Partito Democratico è molto meglio di così.
Il PD di cui ogni anno rinnovo la tessera è un partito di cui essere orgogliosi… Altro non mi rappresenta.
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