Sono ormai passati quasi 100 giorni dal 4 marzo, data delle elezioni politiche, e ieri abbiamo ancora avuto una consultazione elettorale che ha coinvolto parecchi comuni (di cui 8 nella nostra provincia).
Una consultazione che ci dice che il Partito Democratico è ancora vivo e presente sul territorio e che è in grado di ripartire. Nella provincia di Monza e Brianza siamo al ballottaggio contro il centrodestra in ben 5 Comuni (Brugherio, Carate, Nova, Seregno, Seveso) e nei primi 3 restiamo il primo partito. A Macherio abbiamo vinto all’interno di una lista civica. Ora dobbiamo fare un grosso sforzo per sostenere i nostri candidati Sindaci al ballottaggio. In tutti e 5 i Comuni la sfida è apertissima e possiamo farcela con il sostegno di tutti.
Il M5S non è riuscito a raggiungere il 10% in nessuno dei comuni coinvolti. Almeno al Nord il modello Bipolare Centro Sinistra – Centro Destra è ancora vivo e le attese nei confronti del Partito Democratico sono ancora grandi. Impressiona il risultato di Brescia dove il Sindaco uscente del PD ha vinto al primo turno e il PD è largamente il primo partito con il 35%.
Buon segnale che fa ben sperare. Un PD unito che torna a parlare alla gente con un messaggio chiaro, concreto, serio, affidabile che si occupa delle persone e non “dei personalismi” è quello che può rappresentare l’alternativa ai facili populismi e può recuperare quegli elettori che si sono orientati altrove. Dal 4 Marzo ad oggi sono stati 100 giorni di parole, più che di fatti. Paradossalmente una campagna elettorale continua anche dopo il risultato elettorale. Se dovessimo dare una sintesi potremmo dire: 100 giorni con tante PAROLE, molti slogan, e pochissimi fatti. 100 giorni che ci hanno lasciato un governo di cui personalmente non mi sento rappresentato non condividendo né la linea politica, né le proposte, né le modalità con cui si vuole perseguirle.
100 Giorni che hanno fatto diventare l’Italia più debole, sia da un punto di vista economico/finanziario, con uno spread tornato rapidamente a quello del 2014, come avevamo previsto durante la nostra campagna elettorale, e che mette a rischio i risparmi degli italiani, sia da un punto di vista d’isolamento politico internazionale.
Essere Democratici significa anche accettare che ”l’alternanza” sia un valore e fare opposizione sia un ruolo necessario in un sistema democratico. Per cui rispetteremo il Presidente del Consiglio e i Ministri per il ruolo Istituzionale che rappresentano e gli auguriamo di fare il meglio per l’Italia e di procedere al più presto a tradurre in fatti concreti le loro molte parole spese in questi giorni.Detto questo le distanze da questo governo restano enormi. Non temo di essere controcorrente e sono convinto che il nostro paese abbia paradossalmente bisogno di molta più Europa invece di perdersi in avventure isolazioniste e sovraniste. Questo significherebbe avvicinarsi ai livelli dei paesi del Nord Europa: più istruzione, più diritti, più lavoro per tutti con orario di lavoro ridotto, meno disoccupazione, più uguaglianza, meno debito pubblico, più libertà, più attenzione all’ambiente, migliore qualità della vita, vera parità tra donna e uomo, opportunità per i giovani di essere autonomi da subito e di avere lavoro.
Tutto questo può essere realizzabile se si è in grado di contare di più in Europa rivendicando le giuste correzioni ad una politica Europea spesso miope (per altro guidata dal centro destra e dal PPE) ma evitando di prendere la strada opposta che ci porterebbe indietro di 25 anni.
Report