Un'altra giornata intensa ed entusiasmante quella di sabato al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi a Milano. Tantissime persone che da tutta Italia, e non solo, si sono riunite per lavorare ai tavoli tematici legati al tema importantissimo dell'Europa.
Ecco questo è il nostro modo di porre le questioni: parlarne tutti insieme. Ad ogni tavolo i nostri eurodeputati portavano la loro esperienza, ascoltavano e raccoglievano i nostri suggerimenti. Questo è il Partito Democratico. Ed è per questo che è entusiasmante farne parte: poter contribuire, poter dire la propria su i temi di competenza ed interesse, incidere nella stesura dei programmi elettorali e di partito.
Il PD è l'unico partito che da sempre ha avuto una coerenza nel sostenere la necessità di un'Europa Unita, per questo il titolo di sabato: "Il futuro si chiama Stati Uniti d'Europa".
Nonostante le diverse spinte populiste presenti in tutti gli stati europei e non, il nostro futuro è legato all'Europa, e al successo dell'ideale d'Europa.
In un mondo che si globalizza e in cui i paesi emergenti sono sempre più forti e competitivi, è impensabile presentarsi da soli, con un protezionismo che è anacronistico, rispetto ai tempi che viviamo. E il motto “piu dazi” non serve a salvare le nostre aziende , ma a ridurre le “nostre esportazioni” , come pure la chiusura delle frontiere “ridurrà le opportunità per i nostri giovani” senza fermare l’afflusso di disperati che comunque non passano dalle frontiere.
L'ideale europeo, pur nella difficile costruzione di un'Europa dei popoli, è quello che ci ha garantito più di 70 anni di pace. La libera circolazione dei beni e delle persone, la possibilità dei nostri giovani di studiare in paesi diversi e beneficiare di opportunità di lavoro fuori dai confini del proprio paese, la possibilità di avere più diritti per tutti, di collaborare per il miglioramento del benessere comune, sono tutti obiettivi che raggiungiamo solo in collaborazione con l'Europa.
Questa sfida elettorale contrappone 2 modelli di futuro: uno sostenibile che cerca di trovare regole comuni per migliorare la propria realtà e uno protezionista che ci farebbe tornare indietro nella storia, che crede che chiudersi nelle proprie frontiere, piccole e ristrette, possa essere la soluzione alle nostre aspirazioni ma che rischia solo di essere un cedimento alle nostre paure.
Noi, come PD, continuiamo a coltivare il sogno di avere più libertà, più uguaglianza, più benessere , più opportunità , più cultura , più sicurezza per tutti e crediamo che il futuro significhi anche maggiore collaborazione con gli altri stati europei per dare risposte comuni a problemi comuni. Tra le ambiguità degli avversari politici e le loro spinte secessioniste e isolazioniste il PD è l’unico partito che ha una politica credibile e coerente in Europa. Facciamo in modo che chi incontriamo se ne renda conto perché il 4 marzo voteremo anche per questo.
Report