Cari amici,
purtroppo il risultato elettorale non è stato positivo.
Per quanto riguarda le Europee, soffia in tutto il continente il vento della destra, una destra xenofoba e antieuropeista: in Olanda il partito anti-turco, in Italia la Lega Nord, in Austria l'ultra-destra. Tutti partiti che esprimono un sentimento contrario agli ideali dell'Unione Europea che, da par suo, paga lo scotto del ritardo con cui si sta ancora cercando di approvare il trattato di Lisbona. Altro fattore negativo è l'essere andati a votare per l'Europa, ma sempre con partiti e tematiche nazionali, che nulla hanno a che fare con le politiche comunitarie, di cui gli elettori non sanno nulla. Basterebbe spiegare dove sarebbero i singoli paesi europei oggi, con la crisi, se non ci fosse l'Unione e non ci fosse l'Euro.
Uniche due consolazioni, secondo me, il fatto che il Pdl non abbia sfondato (ma a che prezzo, se questo voleva dire la crescita leghista) e la proposta, ancora un po' vaga certamente, del PD di cercare di fondare un nuovo gruppo al Parlamento Europeo: non si illuderanno certo le sinistre europee, soprattutto i socialdemocratici tedeschi, che lo schema socialista tout-court abbia ancora qualcosa da dire al continente. Bene farebbe il PD a cercare di portare un vento nuovo anche in Europa.
Per quanto riguarda le amministrative, il risultato è davvero poco incoraggiante: abbiamo perso praticamente tutte le province e i comuni, salvo poche roccaforti.
Il nostro pensiero va subito a Gigi Ponti, che nonostante la competenza e la serietà messe in campo, ha dovuto piegarsi alla sconfitta al primo turno, contro un avversario arrogante e violento. Questo dimostra come pochissimi, nelle elezioni amministrative, guardino la persona, mentre quasi tutti votano il partito. Il PD aveva fatto una scelta, giusta e positiva, in campagna elettorale: mostrare i volti della nostra squadra, puntare sulla competenza dei candidati consiglieri e soprattutto del candidato presidente. Ma tutti hanno votato solo il simbolo del partito, basandosi su illusioni e bugie che arrivano dai comitati centrali dei partiti.
Questo ci obbliga, per il futuro, a ricostruire un rapporto con le persone, tramite i circoli o altre formule da pensare, per organizzare incontri, discussioni, offrire assistenze e chiarimenti, cercare di far crescere il Paese culturalmente e politicamente. È un'ardua impresa, ma se non noi, chi può restare dalla parte dei deboli, degli immigrati, della nuova società che cambia, delle nuove energie, dell'Europa, della curiosità, della scoperta, della crescita morale e non solo economica?
Solo il PD resta il baluardo, da far crescere e da perfezionare, per ridare speranza vera e crescita felice, non solo sopravvivenza tristemente trascinata come fa la destra.
Grazie quindi a tutti coloro che hanno votato il PD credendo in questo progetto: a tutti diciamo di aiutarci nella costruzione di questa idea, quotidianamente, nelle nostre vite, nelle parole di tutti i giorni con gli amici e i vicini di casa, senza paura, ma con il coraggio e l'orgoglio di stare dalla parte di un disegno di serietà non menzognero: il Partito Democratico!
Lorenzo Perego