Dopo la due giorni sull’Europa, il 15 e il 16 dicembre, si è tenuta l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico, dove sono stati lanciati i tavoli di lavoro sull’Europa in giro per l’Italia, per raccogliere idee, proposte e ascoltare i cittadini e le cittadine in vista della costruzione del programma per le elezioni europee del 9 giugno.
Come Partito Democratico non dobbiamo sottrarci al sogno dei giovani di Ventotene.
L’Assemblea è stata l’inizio del percorso di ascolto e condivisione con associazioni, cittadini e corpi intermedi.
Nella nostra visione l’orizzonte europeo è strettamente collegato all’orizzonte quotidiano, per essere protagonisti di questo tempo.
Quella che noi vogliamo realizzare è L’Europa Federalista, gli Stati Uniti d’Europa, e non Europa delle nazioni e dei nazionalismi.
E per questo servono risorse e innovazione, una direttiva sul salario minimo e sugli stage, politiche espansive europee su temi comuni.
Facciamo politica per migliorare la vita delle persone. Anche per questo puntiamo ad una Europa, SOSTENIBILE, un Green Deal dal cuore rosso centrato sulle rinnovabili e sulla trasformazione tecnologica, con l’attenzione di proteggere di più i fragili e della giustizia climatica.
Le rinnovabili e la crisi climatica sono due temi che hanno una loro storia, riconducibile fino al 1978 al Club di Roma.
Il 1978 è l’anno in cui la comunità scientifica ha iniziato a spiegare l’importanza di disinvestire dalle fonti fossili.
Sulle rinnovabili mi viene qualche analogia con il bellissimo film “Il Sol dell’Avvenire”. Sole e rinnovabili sono infatti il nostro futuro.
L’Europa del Lavoro si basa su alcune priorità, come la regolazione delle tutele dei lavoratori delle piattaforme e il salario minimo.
Il domani è pieno di angoscia per troppi, siamo immersi in una crisi della rappresentanza sindacale, che va rilanciata e normata, contro il modello della destra che è “Forte con i deboli, deboli con i forti”, come si è dimostrata in occasione dell’ultimo sciopero.
Siamo contrari alla riforma del premierato, mentre crediamo serva il cambio della legge elettorale.
PACE: per noi è una priorità. Non una idea astratta, ma è un percorso condiviso da costruire.
Puntiamo al superamento della Bossi - Fini, al rilancio di una operazione Mare nostrum europea, al lavoro in parlamento per riconoscere i figli e le figlie delle coppie omosessuali, alla formazione alle relazioni come prevenzione contro la violenza di genere.
L’1 e 2 marzo ci sarà il congresso PSE a Roma. Discuteremo di tutto questo, ispirandoci a una figura come quella di Alexander Langer:
“Costruttore di ponti,
Saltatore di muri,
Esploratore di frontiera.”
Durante l’Assemblea abbiamo anche dato il via a Demo, la Fondazione del PD per pensare e costruire il futuro. Uno spazio di ricerca e di riflessione.
L’Europa si trova a un bivio, il nostro voto sarà il voto per completare l’Europa.
La generazione cresciuta con l’Europa non deve dare per scontati i benefici.
Anzi, dobbiamo tutti insieme sviluppare strumenti per avere maggiore cura delle comunità, delle persone e della società.
Dobbiamo UNIRE LE RADICI E IL FUTURO: formazione e lavoro, quello qualità, accoglienza e integrazione, non paura, crisi climatica e cambiamento della società. Mettere tutti in condizione di affrontarle.
Per tutto questo serviamo noi, ognuno e ciascuno.