Il 22 dicembre si è svolto un incontro molto interessante dal titolo “Per una vera fase Costituente: ricostruire il PD sulle fondamenta originarie dei valori dei democratici”.
L'incontro è stato promosso da personalità del partito come Walter Verini, Stefano Ceccanti, Graziano Delrio, Marianna Madia ed altri e ha visto la partecipazione dei tre candidati al Congresso costituente che si erano fino a quel momento presentati: Stefano Bonaccini, Paola de Micheli ed Elly Schlein.
Chi fosse interessato può rivedere l'incontro su YouTube a questo indirizzo.
Alla base dell'incontro un documento/appello scritto dai promotori, documento che potete trovare a questo indirizzo.
Quali gli obiettivi di questa iniziativa? Sostanzialmente due:
- il primo, riaffermare la validità dei principi di fondo che hanno ispirato la nascita del partito nel 2007. Cosa che naturalmente non significa negare la necessità di un aggiornamento, anche profondo, delle principali aree di azione del partito e delle sue forme organizzative.
- Il secondo obiettivo è quello di armonizzare e distribuire meglio nel tempo le due diverse attività che il partito è chiamato ad affrontare: il Congresso e la fase costituente. Infatti se la fase costituente chiama le componenti culturali, politiche, territoriali del partito ad uno sforzo per convergere su ciò che unisce, il Congresso, massima espressione di democrazia interna, implica un passaggio di lotta politica vera e quindi anche aspra su ciò che fisiologicamente divide: la proposta politica.
I tre candidati hanno risposto positivamente alle preoccupazioni degli organizzatori dell'incontro: tutti e tre hanno indicato di non voler intaccare i valori di fondo del partito. E tutti e tre hanno convenuto sulla necessità che la fase costituente si prolunghi oltre la nomina del nuovo segretario, nomina affidata alle primarie aperte del 19 febbraio. Questo slittamento è motivato dalla complessità della revisione costituente e dalla opportunità che una revisione di questo tipo si prenda anche i necessari tempi di decantazione.
Certo il prolungamento della fase costituente oltre la scelta del nuovo segretario modifica in maniera significativa il percorso che era stato inizialmente delineato, perché affida alla prossima Assemblea nazionale, quella eletta con le primarie, le decisioni costituenti. È una modifica che avrebbe una sua logica perché consegnerebbe ai nuovi assetti del partito la responsabilità di prendere le decisioni importanti che ci aspettano. In tal modo viene ridotto il rischio che i nuovi documenti costitutivi del partito non siano del tutto in linea con il gruppo dirigente che uscirà dal Congresso.
Però, e questa è una mia considerazione che non è stata citata nell’incontro del 22, anche il profilo del nuovo Segretario nazionale potrebbe risentire della scelta di prolungare nel tempo la fase costituente. Meglio un Segretario credibile per una prospettiva di governo, capace di condurre efficacemente l’opposizione al governo di destra o meglio un Segretario capace di condurre in porto la modifica del partito, sia sul piano degli enunciati teorici che su quello delle forme organizzative?
E’ disponibile un candidato che svolga bene entrambi questi compiti?