La campagna elettorale per le politiche 2018 è davvero alle porte. La data del voto – 4 marzo 2018 – si avvicina a grandi passi e il Partito Democratico vuole porre l'accento su quanto costruito durante questa legislatura. Cosa è stato fatto? Tanto. Anzi, tantissimo. Oggi la seconda puntata dei nostri “fatti concreti”. Parliamo di: unioni civili, energie rinnovabili, dopo di noi e falso in bilancio.
Unioni civili
Erano vent’anni che delle “Unioni civili” non si riusciva a discutere. Non solo in Parlamento, ma nemmeno all’interno del centrosinistra. PACS, DICO, sono tutte formule di tentativi falliti ancor prima di nascere. In questi MilleGiorni, abbiamo trasformato una lunga discussione in legge, con i voti pure di una parte del centrodestra. L’istituto delle unioni civili riguarda le persone delle stesso sesso. Consiste nell’estensione alle unioni omosessuali di una serie di norme che regolano il matrimonio. Si occupa, quindi, sia delle condizioni per cui l’unione possa essere ritenuta valida, che di quelle relative al suo annullamento e all’eventuale conseguente separazione. Come il matrimonio, prevede per i coniugi diritti e doveri, l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale, e alla coabitazione, nonché di contribuire ai bisogno comuni. Stabilisce che la scelta della residenza comune sia concordata e la possibilità di assumere un cognome comune. Riconosce una serie di diritti di natura patrimoniale (diritti in materia di successione come la legittima, diritto al mantenimento e agli alimenti in caso di scioglimento dell’unione civile, diritto alla pensione di reversibilità, diritto al ricongiungimento familiare).
Energie rinnovabili
Negli ultimi anni il nostro Paese ha avuto una crescita significativa nel settore dell’energia da fonti rinnovabili, la cui quota sul consumo finale lordo ha raggiunto il 17,5% già alla fine del 2015, in rapporto al 13% del 2010, ed è destinata a crescere ancora. L’Italia ha, quindi, centrato e superato con largo anticipo il target del 17% previsto per il 2020 dall’Unione Europea. Il rapporto 2017 di Legambiente testimonia come l’Italia sia uno dei Paesi di punta nel mondo per installazioni: in dieci anni gli impianti da fonti rinnovabili sono passati da qualche centinaio a oltre un milione tra elettrici e termici. Crescono i comuni rinnovabili. Oggi in tutti i municipi è installato almeno un impianto. Su 7.978 comuni 3.021 producono più energia elettrica di quanta ne consumano le famiglie residenti, grazie a una o più fonti rinnovabili. Un investimento di oltre 400 milioni di euro annui per 20 anni per un totale di circa 9 miliardi di euro, ripartiti per un 50% sulle tecnologie più mature come l’eolico, un 25% sulle tecnologie di frontiera come il solare termodinamico, e un altro 25% per l’economia circolare, come le biomasse e le fonti di scarto.
Dopo di noi
Una rivoluzione nelle politiche sociali. Con la legge "DOPO DI NOI" finanziamo e accompagniamo progetti innovativi di vita autonoma per le persone con disabilità, per garantire cure e assistenza anche dopo la morte dei genitori. 270 milioni di euro stanziati per il triennio 2016-2018 e più del 95% delle risorse del 2016 già erogate. Finalmente un percorso di dignità intrapreso, da cui non si torna indietro. Per la prima volta vengono stanziate risorse strutturali per politiche di aiuto concreto e misure integrate che mettono la persona disabile al centro di un progetto individuale. La legge sul “dopo di noi” non è uno spot: le risorse messe in campo per il triennio 2016-2017-2018 sono complessivamente 270 milioni, tra il Fondo e le agevolazioni fiscali. L’obiettivo è di una progressiva presa in carico della persona con disabilità già durante l’esistenza in vita dei genitori e con il suo pieno coinvolgimento nelle scelte di vita.
Falso in bilancio
Il Governo Berlusconi l'aveva depenalizzato, con l’azione del Pd torna ad essere un reato punito con il carcere. Nessuna tregua nella lotta contro i reati economici, la corruzione, le tangenti, la formazione dei fondi neri. Questa legge sana un vulnus inferto alla giustizia da parte del centrodestra. Ed è particolarmente importante perché il falso in bilancio non è solo un atto grave, che mina la leale concorrenza, ma è anche il tipico reato attraverso il quale il corruttore si procura fondi neri per pagare tangenti.
La riforma si basa su 3 principi:
a) considera reato le false comunicazioni sociali;
b) elimina le soglie quantitative e qualitative quali condizioni per procedere;
c) stabilisce che il falso in bilancio è perseguibile d’ufficio.